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Covid 19

Coronavirus nel mondo, i paesi e le città dove il virus fa paura tra lockdown e misure restrittive

I Paesi e le città nel mondo dove la curva del contagio da Coronavirus ha ripreso a salire in maniera significativa, costringendo i governi locali a decidere per nuove misure restrittive e lockdown parziali o totali: da Israele a New York City, dalla Repubblica Ceca a Madrid passando per Parigi e per l’Islanda.
A cura di Ida Artiaco
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In tutto il mondo ci sono più di 35 milioni di casi di Coronavirus accertati e oltre un milione di morti. Anche dove sembrava che il peggio fosse passato, si sta assistendo nelle ultime settimane ad una risalita significativa della curva dei contagi, il che ha costretto alcuni governi ad adottare nuove misure restrittive e veri e propri lockdown, che hanno gettato nel panico milioni di persone. Da Israele, che con ogni probabilità prorogherà il blocco totale in vigore già da qualche giorno, a New York City che da mercoledì chiuderà le attività commerciali non essenziali in nove zone rosse, dove l'incidenza delle infezioni è più alta, ecco tutti i paesi e le città dove il virus è tornato a fare paura.

Israele

Israele è stato il primo paese al mondo a decretare un secondo rigido lockdown, dopo quello della scorsa primavera, per contenere la diffusione dell'epidemia. A partire dal 18 settembre scorso tutte le attività sono ferme, le scuole sono chiuse ed anche le sinagoghe sono interdette ai fedeli. Ma, nonostante ciò, il numero dei positivi su base quotidiana continua a crescere, ragion per cui il governo guidato da Benjamin Netanyahu ha deciso di estendere il confinamento almeno fino al prossimo 14 ottobre, ma potrebbe anche prorogarlo oltre questa data, nonostante le proteste che hanno coinvolto centinaia di manifestanti in varie città del Paese.

New York City

Lockdown parziale in nove zone rosse di New York City, comprese tra i quartieri di Brooklyn e del Queens: a partire da mercoledì chiuderanno le attività commerciali non essenziali e i ristoranti, mentre già a partire da domani saranno sospese le lezioni nelle oltre 300 scuole sia pubbliche che private che ricadono in queste aree, dove l'incidenza del virus è più alta e dove per sette giorni di fila è stato registrato un incremento delle infezioni superiore al 3 per cento, una soglia considerata di primo allarme. I nuovi provvedimenti restrittivi riguarderanno ben cinque milioni di persone. Si ricordi che proprio la Grande Mela era stata il primo epicentro della pandemia negli Stati Uniti. La situazione sembrava essere tornata sotto controllo, ma un paio di settimane fa la curva epidemiologica ha ripreso a salire. "Sta crescendo in tutto il mondo, in Israele è un serio problema, in Canada, in Argentina, negli Stati Uniti. New York al momento va in senso contrario, ma siamo un'eccezione. Lo so, la gente si è trovata costretta a seguire limitazioni, ma è necessario", ha detto il governatore Andrew Cuomo.

Parigi

Stretta anche a Parigi, che si aggiunge ad altre città francesi oggetto di restrizioni, come in primis Marsiglia, e dove per i prossimi 15 giorni i bar chiuderanno. Al momento resteranno aperti i ristoranti, grazie a un protocollo approvato dal Comitato scientifico che affianca il governo nelle decisioni durante la pandemia. I ristoratori si sono impegnati a raccogliere nomi e indirizzi dei clienti, misurare la temperatura a ogni avventore e consentire un tetto massimo di 8 coperti per ogni tavola. Inoltre, le università, dovranno ridurre di metà il numero di studenti presenti fisicamente nelle aule. Al termine del periodo considerato sarà fatta "una verifica nella massima trasparenza" sull'evoluzione dei dati della pandemia, ha spiegato il prefetto, Didier Lallement.

Madrid

Da due giorni la capitale spagnola è in lockdown parziale per contenere la trasmissione del contagio da Covid-19. Agli abitanti di Madrid è fatto divieto di allontanarsi dalla propria zona se non per motivi di lavoro o di salute. La stretta riguarda anche altre nove città della regione, per un totale di 4 milioni e mezzo di persone, anche se le autorità locali hanno presentato ricorso alla magistratura. Per la presidente della Comunità di Madrid Isabel Diaz Ayuso le restrizioni "incidono in modo significativo sulla vita ordinaria e sull'attività economica".

Repubblica Ceca

Da lunedì 5 ottobre e per un mese in Repubblica Ceca sarà stato di emergenza. Le misure restrittive introdotte varranno invece per almeno due settimane: si tratta di limitazioni all'attività scolastica, agli eventi culturali e sportivi. I concerti saranno annullati, così come gli spettacoli di opera lirica che favoriscono la diffusione del virus e altre attività culturali e di intrattenimento. La Repubblica Ceca è dopo la Spagna il secondo Paese dell'Ue in cui il numero dei casi cresce più rapidamente. Il ministro della Sanità Roman Prymula ha avvisato che se la gente non rispetterà le attuali misure, il governo sarà costretto a procedere "in maniera più dura", pur senza al momento citare ancora il lockdown.

Islanda

Anche l'Islanda ha annunciato nelle scorse ore una stretta sulle misure per contrastare una netta rimonta dei casi di Coronavirus che si registra dalla metà di settembre. A partire da martedì 6 ottobre torneranno quindi in vigore alcune delle restrizioni già adottate nel Paese nella scorsa primavera: ci sarà la chiusura di palestre, bar e discoteche e il divieto di assembramenti oltre le 20 persone "per due o tre settimane", ha riferito il ministero islandese della Sanità.

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