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Covid 19

Coronavirus in Africa, 100mila casi accertati e più di tremila morti: cosa sta succedendo

In Africa il Coronavirus ha fatto registrare finora ufficialmente poco più di 100mila contagi e tremila morti, per la maggior parte concentrati in cinque paesi: Egitto, Algeria, Sudafrica, Marocco e Nigeria. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha definito la situazione varia, attribuendo il basso numero di infetti all’età media della popolazione, che è nel continente molto bassa. Ma l’allerta resta alta.
A cura di Ida Artiaco
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Se l'America Latina è diventata, dopo la Cina e l'Europa, il nuovo epicentro della pandemia da Coronavirus, gli occhi degli esperti e dell'Organizzazione mondiale della Sanità sono puntati anche sull'Africa, dove il numero dei contagi da Covid-19 continua a salire giorno dopo giorno. I casi ufficialmente registrati hanno superato quota 100mila, una soglia simbolica che però rappresenterebbe solo una parte della realtà, visto che molti Stati non hanno praticamente alcuna capacità di screening. Nello specifico, ad oggi, secondo un conteggio effettuato da France Press, 100.002 casi – tra i quali 3.095 morti e 39.070 persone considerate guarite – sono stati annunciati dalle autorità dei Paesi africani su un totale di oltre un miliardo di abitanti. Il continente resta il meno colpito dopo l'Oceania (8.440 casi, 129 morti), molto indietro rispetto a Europa (1.974.501 casi, 171.011 morti) e agli Stati Uniti (1.577.758 casi, 96.978 morti).

I Paesi più colpiti in Africa, per numero di morti, sono al momento l'Egitto, con 696 decessi per 15.003 casi, l'Algeria (575 decessi, 7.728 casi), il Sudafrica (369 decessi, 19.137 casi), la Nigeria (211 morti, 7.016 casi) e il Marocco (196 morti, 7.211). Insieme, questi cinque Paesi rappresentano oltre la metà dei contagi rilevati sul territorio africano. Una situazione, questa, che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha definito "varia. Tuttavia, fino ad ora non abbiamo registrato un numero importante di decessi", ha aggiunto Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in conferenza stampa a Ginevra su Covid-19, rispondendo ai giornalisti che si interrogavano, in particolare, sul caso dell'Uganda, dove al momento si registrano zero decessi per Covid-19. Secondo l'esperto, questa notizia potrebbe essere spiegata in parte con il fatto "che in questo continente c'è una popolazione molto giovane, l'età media è molto bassa", e i giovani sono colpiti meno duramente dal virus. L'Africa inoltre "ha accumulato una forte esperienza" nell'affrontare le epidemie.

Ma attenzione: "Qui ci sono anche gruppi vulnerabili, dai rifugiati ai bambini malnutriti, quindi è importante non abbassare la guardia. Questo virus può sorprendere – ha avvertito Ryan -. Anche perché, se il sistema di sorveglianza africano è solido, c'è un gap nelle terapie intensive". Eppure, l'allerta rimane alta. L'esplosione di un eventuale focolaio significherebbe una ecatombe per tutto il Continente. Sempre secondo uno studio recente dell'Oms, da 83mila a 190mila persone potrebbero morire di Covid-19 in Africa e da 29 a 44 milioni potrebbero essere infettati nel primo anno della pandemia se le misure di confinamento dovessero fallire.

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