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Chi Stephan Balliet, l’attentatore neonazista di Halle: odiava donne, migranti ed ebrei

i Stephan Balliet, neonazista di 27 anni autore ieri della sparatoria di Halle, in Sassonia, poco prima di assaltare la sinagoga aveva detto: “Il femminismo è la causa della bassa natalità in Occidente, che agisce come capro espiatorio per favorire l’immigrazione di massa. La radice di tutti i problemi sono gli ebrei”.
A cura di Davide Falcioni
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"Il femminismo è la causa della bassa natalità in Occidente, che agisce come capro espiatorio per favorire l’immigrazione di massa. La radice di tutti i problemi sono gli ebrei". Sono le farneticazioni di Stephan Balliet, neonazista di 27 anni autore ieri della sparatoria di Halle, in Sassonia, dove hanno perso la vita un uomo e una donna. Le parole dell'estremista di destra bastano a descrivere il  profilo del personaggio, un individuo che con ogni probabilità desiderava emulare Anders Breivik, il terrorista norvegese che nel luglio 2011 massacrò 77 persone, e Brenton Tarrant, il suprematista bianco che lo scorso 15 marzo avviò una diretta facebook da Christchurch, in Nuova Zelanda, e uccise 49 persone riunite in una moschea. Balliet sognava di diventare come loro, e come loro aveva dichiarato che l'Olocausto non era mai avvenuto prima di premere il grilletto contro una sinagoga e un negozio di kebab. Prima di commettere il duplice omicidio Stephan Balliet ha realizzato un video con una telecamerina GoPro montata sul casco: il filmato, prima diffuso su Twitch e poi rimosso, dura 35 minuti. Secondo gli investigatori prima dell’arresto il 27enne ha tentato di togliersi la vita.

Stephan Balliet ha raggiunto la sinagoga di Halle con un carico di bombe artigianali e un borsone pieno di munizioni e armi corte e lunghe la cui provenienza è ora al vaglio degli inquirenti: indossava un elmetto e un pesante giubbotto, anche se la disinvoltura dei suoi movimenti fa ritenere che non sia stato antiproiettili bensì semplicemente imbottito di protezioni di plastica. Il neonazista avrebbe preparato a lungo l'attacco, commettendo tuttavia una serie di errori che ne denuncerebbero la scarsa preparazione militare. In particolare secondo le autorità tedesche la decisione di recarsi in due punti vicini ma diversi come il negozio di kebab e la sinagoga tradirebbe una scarsa pianificazione dell'attacco, lasciato all'improvvisazione più totale.

Il padre: "Dava sempre la colpa agli altri e non aveva amici"

Di Stephan Balliet il padre, in un'intervista rilasciata al Bild, ha dichiarato: "Dava sempre la colpa agli altri, non aveva amici, stava spesso davanti al computer, era chiuso anche con i parenti più stretti e aveva avuto problemi di salute. Non era mai in pace né con sé né col mondo, si litigava sempre, la mia opinione non contava. Non riuscivo più a entrare in contatto con lui". Balliet è nato ad Eisleben, sempre in Sassonia-Anhalt, e abitava con sua madre a Helbra, a soli 14 chilometri da Halle, riferisce ancora Bild. I genitori si erano separati e il giovane si era diplomato, aveva studiato chimica per due semestri ma poi aveva dovuto interrompere per "una grave operazione allo stomaco".

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