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Chi è Jimmy Chérizier, l’ex poliziotto diventato leader delle gang armate e uomo più potente di Haiti

Chi è Jimmy Chérizier, detto Barbecue, diventato l’uomo più potente di Haiti che si trova sull’orlo di una guerra civile dopo gli attacchi delle gang criminali a uffici e carceri e le dimissioni del primo ministro Ariel Henri: “Vorrà diventare un politico prima o poi. Dice che non è un gangster e che sostiene il popolo ma non deporrà le armi”.
A cura di Ida Artiaco
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Jimmy Chérizier detto Barbecue.
Jimmy Chérizier detto Barbecue.

Mentre Haiti è sull'orlo di una guerra civile, dopo che all'inizio del mese le bande armate hanno assaltato uffici, carceri e aeroporti mettendo a ferro a fuoco le strade della Capitale Port-au-Prince, emerge una figura in particolare che è diventata la più potente dell'Isola caraibica, e da cui dipende anche il suo futuro.

Si tratta di Jimmy Chérizier, 46 anni ma la sua età certa non è nota, ex poliziotto ed ex braccio armato del presidente Juvenel Moïse, assassinato tre anni fa. Il suo soprannome è "Barbecue": secondo i più si riferisce al fatto che carbonizzi le sue vittime, ma lui ha sempre ribadito che dall'infanzia gli amici lo chiamavano così, da quando accompagnava la mamma a vendere pollo fritto in strada. È il più giovane di 8 figli, è rimasto orfano quando aveva solo 5 anni.

Fatto sta che oggi Chérizier è uno degli uomini più influenti e potenti di Haiti, a capo di un’inedita alleanza di gang criminali, Viv Ansanm (vivere insieme), che ormai controlla quasi tutto il Paese e che ha costretto alle dimissioni il premier in esilio in Porto Rico Ariel Henri. Dimissioni che lo stesso Barbecue aveva chiesto durante un intervento sulla tv nazionale, nel quale si è presentato con abiti militari e berretto, affermando di voler "liberare Haiti dai politici tradizionali e dagli oligarchi corrotti".

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È stato accusato di paralizzare l’economia di Haiti attraverso l’estorsione e il blocco dei terminal portuali e la sua presunta partecipazioni alle ondata di violenza lo hanno reso temuto in patria e sanzionato a livello internazionale.

Si cominciò a sentire parlare di lui nel 2018, mentre era ancora poliziotto nell’unità speciale per il mantenimento dell’ordine, quando avrebbe organizzato il massacro della bidonville La Saline nel quale vennero assassinate più di 70 persone, tra cui donne e bambini. È accusato di essere coinvolto anche nel massacro di Grande Ravine del 2017 che ha ucciso almeno nove persone e in quello di Bel-Air del 2019. Ha sempre negato tutte le accuse. Proprio durante quest'anno fu licenziato dalla polizia.

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Dopo essersi affrancato da qualsiasi legame con le istituzioni, si è messo alla guida delle nove gang criminali più violente della città e ha formato l’alleanza “G9 Family”, annunciandone la nascita su YouTube.

Il gruppo è formato principalmente da ex poliziotti e bambini di strada che commettono omicidi, furti, estorsioni, stupri e rapimenti. È stato sanzionato dagli Stati Uniti nel 2020 per violazioni dei diritti umani e dalle Nazioni Unite nel 2022.

Le gang controllano l'80% della Capitale e proprio Barbecue ha fatto pressioni su Henry affinché si dimettesse. La settimana scorsa, mentre il primo ministro era a Nairobi, Chérizier gli ha dato un ultimatum: dimettiti o "il paese è diretto direttamente verso il genocidio. Se la comunità internazionale continua a sostenerlo, ci porterà ad una guerra civile", ha avvertito. "Lotteremo fino alle dimissioni di Ariel Henry". E così è stato.

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Carlos Solar, ricercatore senior sulla sicurezza latinoamericana presso il think tank Royal United Services Institute con sede a Londra, ha spiegato al Washington Post che Chérizier comanda una forza formidabile. "Abbiamo assistito a un massiccio afflusso di armi, il che significa che qualsiasi forza multi-nazionale dovrà essere armata fino ai denti, come lo sono Jimmy e le altre bande". Solar ritiene che Chérizier sia consapevole dell’influenza che esercita sui negoziati per il futuro di Haiti e probabilmente “vorrà diventare un politico prima o poi. Dice che non è un gangster. Sostiene di rappresentare il popolo e di cercare di legittimare se stesso. Se arriva un nuovo governo, cosa faranno con Jimmy e questi altri signori delle bande? Non deporranno facilmente le armi”.

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