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Ha finto di essere Maddie McCann, condannata al carcere: “Ha causato sofferenza ai genitori della bimba”

Julia Wandelt, la donna polacca che sosteneva di essere Madeleine McCann, è stata condannata a sei mesi di carcere per aver molestato i genitori della bambina inglese scomparsa nel 2007 in Portogallo. La giudice Cutts ha riconosciuto la pena già scontata e ha disposto per lei il divieto a tempo indeterminato dal Leicestershire.
A cura di Biagio Chiariello
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Julia Wandelt, la donna polacca di 24 anni che per anni ha sostenuto di essere Madeleine McCann, è stata condannata a sei mesi di carcere dal tribunale di Leicester dopo essere stata riconosciuta colpevole di aver molestato i genitori della bambina scomparsa nel 2007 in Portogallo.

La giudice Cutts, nel pronunciare la sentenza, ha tuttavia stabilito che la pena è già stata scontata, poiché Wandelt si trovava in custodia cautelare dal febbraio scorso.

“Non sei Madeleine McCann”

Nel rivolgersi all’imputata, la giudice Cutts ha dichiarato di aver tenuto conto della difficile infanzia della giovane, vittima di abusi, ma ha sottolineato che “questo non giustifica il modo in cui ti sei comportata”. “È stato accertato in questo caso che tu non sei Madeleine McCann. Non c’era alcuna base concreta o logica per sostenerlo”, ha affermato la giudice, aggiungendo che la condotta di Wandelt ha causato “sofferenza a entrambi i coniugi McCann, in particolare a Kate”.

Secondo quanto emerso in aula, Wandelt aveva contattato ripetutamente Kate e Gerry McCann tra il 2022 e il 2025, inviando lettere e telefonate nelle quali si spacciava per la figlia scomparsa. Nonostante gli avvertimenti delle autorità a interrompere ogni comunicazione, la donna aveva continuato a contattarli e, in un’occasione, si era persino presentata davanti alla loro abitazione in una sera di dicembre.

“La famiglia McCann aveva il diritto di lasciare la questione alla polizia e di rifiutarsi di avere contatti con te, soprattutto nelle tragiche circostanze in cui vivono”, ha detto ancora la giudice, ricordando che i coniugi “soffrono per la scomparsa della loro bambina da molti anni”.

Il processo a Julia Wandelt e le prove del DNA

Durante il processo, durato cinque settimane, la giuria ha assolto Wandelt dall’accusa di stalking, che nel diritto britannico prevede il pedinamento o la sorveglianza ossessiva, ma l’ha riconosciuta colpevole di molestie. I pubblici ministeri hanno presentato prove scientifiche che escludevano ogni parentela tra Wandelt e i McCann: il test del DNA ha confermato in modo inequivocabile che la giovane non era Madeleine.

Wandelt, che si era dichiarata non colpevole, ha sostenuto di non aver agito per denaro o notorietà, ma per “scoprire chi sono veramente”. Tuttavia, per l’accusa, il suo comportamento è stato definito una forma di persecuzione prolungata, aggravata dall’uso dei social media e dal continuo tentativo di contatto con la famiglia.

Assolta Karen Spragg, accusata di aver aiutato la falsa Maddie

Insieme a Wandelt era imputata anche Karen Spragg, 60 anni, originaria di Cardiff, accusata di averla aiutata a contattare i McCann tramite e-mail e telefono. La donna è stata completamente assolta. Entrambe, tuttavia, sono state bandite dal Leicestershire: per Spragg il divieto durerà cinque anni, mentre per Wandelt è a tempo indeterminato.

La giudice ha inoltre disposto la confisca e la distruzione dei telefoni appartenenti a Wandelt, mentre il cellulare di Spragg, definito “nuovo di zecca” dal suo avvocato, le sarà restituito.

Possibile espulsione dal Regno Unito

Al termine dell’udienza, Wandelt è stata trasferita in un furgone della polizia penitenziaria. Il suo caso è ora nelle mani delle autorità per l’immigrazione, che dovranno decidere se procedere con l'espulsione dal Regno Unito.

Sul marciapiede di Wellington Street, davanti al tribunale, giornalisti e troupe televisive hanno atteso l’uscita delle imputate, ma nessuna delle due ha potuto rilasciare dichiarazioni a causa delle restrizioni imposte dai rispettivi ordini giudiziari.

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