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Caso Biot, la Russia espelle un diplomatico italiano: “È una persona non grata”

La Russia ha deciso di espellere dal Paese un diplomatico italiano perché “persona non grata in risposta alle azioni ostili e infondate delle autorità italiane contro l’ambasciata russa a Roma”. La scelta deriva chiaramente dalle conseguenze del caso Biot. Durissima la replica della Farnesina: “Decisione ingiusta, è una ritorsione nei nostri confronti”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La Russia ha deciso di espellere un diplomatico italiano perché persona non grata. Continuano gli strascichi del caso Biot con la notizia, riportata dall'agenzia russa Interfax, dell'espulsione di Curzio Pacifici, addetto alla difesa e addetto navale presso l'ambasciata italiana a Mosca. Il ministro degli Esteri russo ha spiegato che la decisione è stata presa per rispondere alle "azioni ostili e ingiustificate delle autorità italiane" contro il suo Paese proprio per il caso Biot. Il ministro si riferisce alle espulsioni decise dal governo italiano nei confronti dei due diplomatici russi coinvolti nel caso di spionaggio che ha visto protagonista l'ufficiale di Marina Walter Biot.

La spiegazione del ministero degli Esteri russo è stata chiara: "Il 26 aprile, l'ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano, è stato convocato e gli è stata consegnata una nota in cui si afferma che l'aiutante dell'addetto alla difesa e addetto navale presso l'ambasciata italiana a Mosca è stata dichiarata persona non grata in risposta alle azioni ostili e infondate delle autorità italiane contro l'ufficio addetto alla difesa dell'Ambasciata russa a Roma". Per questo motivo, al diplomatico italiano sono state date ventiquattro ore di tempo per lasciare il Paese.

Il commento della Farnesina è stato durissimo: "Abbiamo appreso con profondo rammarico della decisione della Federazione Russa di espellere l'addetto navale aggiunto dell'Ambasciata d’Italia a Mosca con un preavviso di ventiquattro ore", scrive il ministero degli Esteri italiano in una nota. "Consideriamo la decisione infondata e ingiusta perché in ritorsione ad una legittima misura presa dalle Autorità italiane a difesa della propria sicurezza". Per la Farnesina, dunque, si tratta di una vera e propria ritorsione nei confronti dell'Italia.

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