7.722 CONDIVISIONI

Carenza di Co2 sul mercato: si lavora ad accordo per produzione birra e bevande gassate

L’economia britannica rischia di dover fronteggiare una crisi della produzione della Co2 alimentare: l’aumento dei costi dell’energia, infatti, ha reso il mantenimento delle fabbriche troppo dispendioso. Il governo londinese sta lavorando a un nuovo contratto con le aziende produttrici.
A cura di Gabriella Mazzeo
7.722 CONDIVISIONI
Immagine

Presto l'economia britannica potrebbe dover affrontare una crisi delle aziende produttrici di Co2 alimentare. La Cf Industries, che mette sul mercato il 60% della Co2 alimentare nel Regno Unito, ha manifestato l'intenzione di interrompere la produzione per un sottoprodotto più economico. A causare l'aumento dei costi, i prezzi elevati dell'energia necessaria per produrla.

I clienti dell'azienda hanno firmato un contratto di tre mesi per i rifornimenti: questo ha mantenuto aperto un sito di produzione chiave per il mercato del fertilizzante alimentare, ma la guerra in Ucraina (con il conseguente aumento dei prezzi per l'energia) ha reso troppo costosa l'attività della sede.

L'azienda ha quindi deciso di chiudere la fabbrica e ora il governo britannico sta cercando di promuovere un nuovo accordo per la produzione di Co2 alimentare con la CF Industries. Secondo la BBC, il nuovo contratto non prevede costi per i contribuenti e durerà almeno fino alla primavera.

La Co2 alimentare è necessaria per la produzione di birra e bibite gassate. Un'eventuale crisi di questo mercato causerebbe non pochi problemi al Regno Unito, famoso per la sua birra nei pub londinesi. La carenza farebbe soffrire i piccoli birrifici artigianali, destinati a scivolare in fondo alla classifica delle aziende del settore e decretandone così la chiusura.

L'aumento dei costi per tutta la catena produttiva imporrà una revisione dei termini del contratto per controllare i prezzi della fornitura, in modo da consentire alle piccole imprese di continuare a produrre. Nel frattempo molti piccoli birrifici stanno cercando di smarcarsi dal mercato della Co2 alimentare: il governo, secondo quanto riportano i media britannici, vorrebbe sostenerli con dei fondi.

Il nuovo contratto resta avvolto nel mistero. Emma McClarkin, amministratore delegato della British Beer and Pub Association, ha esortato Downing Street a rendere pubblici i dettagli sulla natura dell'accordo. "Servirebbe – ha spiegato – a comprendere l'impatto di questo nuovo contratto sul nostro settore e sulla sostenibilità della produzione".

7.722 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views