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Burkina Faso, un milione di persone in piazza contro il presidente Compaoré

Una folla oceanica è scesa in piazza a Ouagadougou per protestare contro la revisione della Costituzione che permetterebbe al presidente, al potere da 27 anni, di candidarsi nuovamente e prolungare ulteriormente il suo mandato.
A cura di Biagio Chiariello
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Almeno un milione di persone è sceso per le strade di Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, nell’ambito di una protesta contro il progetto di riforma costituzionale che consentirebbe al presidente Blaise Compaoré di restare al potere, candidandosi ancora una volta e prolungare ulteriormente il suo mandato che dura ormai da 27 anni. Non sono mancati gli scontri: la polizia ha utilizzato gas lacrimogeni per allontanare un centinaio di giovani manifestanti che cercavano di bloccare la principale autostrada del Paese e si erano avvicinati al Parlamento. Per paura di disordini, scuole e università sono rimaste chiuse. "Blaise vattene" o "Non toccate l'articolo 37", sono alcuni dei cartelli apparsi. In particolare quest’ultimo fa riferimento al limite di mandato previsto dalla costituzione che il Parlamento è chiamato a rivedere per consentire a Compaoré di candidarsi il prossimo anno.

La protesta contro il presidente Compaoré

Il presidente guida il Burkina Faso dal 1987, da quando arrivò al potere a seguito di un sanguinoso colpo di stato nel quale egli stesso avrebbe ucciso il suo ex amico Thomas Sankara, limitandosi a definirlo un “incidente”. A partire dal 1991 è stato rieletto per due mandati di sette anni e per due di cinque anni. I dimostranti sono scesi in piazza perché l’emendamento che verrà discusso giovedì consentirebbe al presidente un prolungamento potenziale di altri 15 anni di potere. Se la misura sarà approvata con una maggioranza semplice, allora sarà necessario un referendum. Se invece la proposta sarà adottata con una maggioranza dei tre quarti, il provvedimento potrà essere introdotto automaticamente. “Secondo l'articolo 23 della costituzione, le revisioni costituzionali volte a prevenire il cambiamento politico sono vietate", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Romain Nada

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