Attentato Sidney, il video del secondo eroe che ha cercato di fermare i killer: “Non va dimenticato”

Non solo Ahmed al-Ahmed, la strage di Bondi Beach, durante una celebrazione ebraica a Sidney, conta anche un altro eroe che purtroppo però ha avuto meno fortuna del 43enne ricoverato ma non meno coraggio. Si tratta di un uomo che ha cercato di fermare i killer prima della strage che ha causato 15 morti, scagliandosi contro uno di loro prima di essere colpito e rimanere esanime sul marciapiede.
La drammatica scena è stata ripresa in un video registrato dalla dashcam di un’auto di passaggio in cui si vede l’uomo che sta passeggiando con una donna e cerca di disarmare Sajid Akram, il 50enne autore dell’attentato insieme al figlio Naveed di 24 anni. "Un simile eroe non dovrebbe essere dimenticato” ha dichiarato l’automobilista che ha ripreso e ha assistito con i suoi occhi alla scena.
Il video mostra un uomo che indossa una maglietta viola mentre lotta con il 50enne, poi ucciso dalla polizia, vicino a un'auto nei pressi del ponte che porta alla spiaggia e che sembra afferrare l'arma da fuoco durante la colluttazione.
L’auto è quella usata da padre e figlio e nelle stesse immagini si vede sul parabrezza una bandiera nera simile a quella dell’Isis. La testimone ha dichiarato di aver inizialmente sentito tre forti scoppi che aveva scambiato per fuochi d'artificio ma quando si è girata ha visto che "Un'auto con le portiere aperte, un uomo anziano e un uomo di mezza età rotolavano a terra, litigando”.

Poco distante un uomo sui vent'anni in piedi sul ponte “tutto vestito di nero e con una folta barba che impugnava un lungo fucile, continuando a premere il grilletto", ha raccontato la testimone descrivendo di fatto l’altro autore dell’attentato, poi ferito dalla polizia e ora ricoverato.
L’automobilista ha dichiarato di essere fuggita dalla scena con i suoi due figli e di aver collegato solo successivamente il fatto a una scena trasmessa in tv in cui si vede l'uomo con la maglietta viola sdraiato a terra esanime nello stesso punto in cui aveva affrontato il killer con accanto la donna che lo accompagnava.
"Quella vista mi ha lasciato davvero senza parole e in lacrime. L'anziano uomo, invece di scappare, si è lanciato verso il pericolo, lottando disperatamente per afferrare l’arma” ha dichiarato la testimone, concludendo: “Un simile eroe civile non dovrebbe essere dimenticato!". La polizia afferma di non essere ancora riuscita a confermare l'identità dell'individuo dal video e che non verranno fornite informazioni finché le vittime non saranno formalmente identificate.
Intanto le indagini sembrano confermare che padre e figli fossero legati all’Isis. Lo ha affermato il primo ministro australiano Anthony Albanese. Gli investigatori infatti hanno affermato che la polizia ha trovato due bandiere artigianali dello Stato Islamico nell'auto con cui i due attentatori si sono recati sul luogo del massacro di domenica, oltre ad ordigni esplosivi improvvisati. Inoltre Sajid e Naveed Akram si erano recati di recente in un'isola delle Filippine dove è nota l’attività di gruppi islamisti.