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Anziana truffata da falso corteggiatore, sottratti 20mila euro. Sui social si fingeva un ingegnere

L’uomo si presentava come ingegnere di Cardiff (capitale del Galles, in Gran Bretagna): è riuscito a truffare attraverso i social network una donna di 70 anni, della provincia di Perugia, facendosi consegnare oltre 20 mila euro.
A cura di Biagio Chiariello
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Fingeva di essere un ingegnere britannico per rubare i soldi a una donna di 70 anni. Così facendo è riuscito nell'intento di raggirare una signora 70enne della provincia di Perugia. Il finto corteggiatore si spacciava per un ingegnere di Cardiff e così ha truffato la donna facendosi consegnare da questa ben 20 mila euro.

Il Centro operativo per la sicurezza cibernetica dell'Umbria ha indagato quattro persone di nazionalità nigeriana, residenti nelle Marche e in Abruzzo, ritenute le presunte responsabili della truffa. Le indagini erano state avviate dopo che la vittima, resasi conto dell'inganno, aveva deciso di chiedere aiuto alla polizia, presentando denuncia.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, tutto era nato da "un'innocente risposta alla richiesta di amicizia su Facebook" da parte del sedicente ingegnere, proseguita con una "conversazione sentimentale" anche attraverso altri social network.

Il truffatore inizialmente si era presentato come una persona "dolce, gentile e disponibile" fino a dichiararsi all donna, conquistandosi la sua fiducia.A quel punto l'"ingegnere" ha cominciato ad avanzare una serie di richieste economiche, giustificandosi con scuse come il non riuscire ad accedere ad alcuni conti bancari o il doversi sottoporre a visite mediche urgenti. La 70enne, convinta della buona fede, aveva in un primo momento assecondato le sue richieste, elargendo un totale di quasi 20mila euro.

Non è stato difficile per gli esperti del Centro operativo di sicurezza cibernetica capire che si trattava di un raggiro.

Nonostante la celerità nell'individuare i presunti responsabili, anche grazie alle perquisizioni e alle successive analisi dei supporti informatici eseguite dal personale specializzato, gli agenti non sono riusciti a recuperare il maltolto della vittima, prontamente speso in beni di varia natura.

La polizia di Stato sottolinea la necessità di prestare massima attenzione nei confronti di soggetti conosciuti virtualmente dietro ai quali spesso si nascondono abili truffatori.

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