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Ancona, fermati tre siriani con passaporti falsi: erano diretti a Milano

La Polfer li ha bloccati mentre stavano per salire su un treno per Milano. Hanno detto di essere sbarcati su un container a Bari. Condannati a un anno, verranno espulsi.
A cura di Biagio Chiariello
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Tre siriani con passaporti falsi sono stati arrestati dalla Polizia Ferroviaria ad Ancona, mentre stavano per salire sul treno delle 2:45 per Milano. Ai poliziotti hanno spiegato che erano arrivati nel nostro Paese, dopo essere sbarcati nel porto di Bari nascosti in un container, e di aver comprato i documenti fasulli in Turchia, per mille euro. Tutti e tre sono stati processati per direttissima e hanno patteggiato la condanna a un anno: verranno espulsi immediatamente dall’Italia.

Gli arresti fanno seguito al potenziamento dei controlli di polizia disposti dopo gli attentati di Parigi anche in ambito ferroviario. Il fermo, come detto, è avvenuto nelle prime di venerdì, quando i tre siriani sono stati notati dalla Polfer mentre erano vicini a un treno diretto a Milano. Dietro richiesta di documenti  d’identità sono stati bloccati perché i passaporti risultavano falsi. L’ipotesi è stata subito confermata dai tre, che dopo i controlli hanno ammesso di essere siriani e di aver comprato i documenti falsi in Turchia per un costo di 300/350 euro a testa.

“Nessuno ha la certezza che non accadrà nulla". Lo afferma Giacomo Stucchi, presidente del Copasir (Comitato parlamentare di controllo dei Servizi Segreti), che in un’intervista al quotidiano online Affaritaliani.it analizza i rischio di possibili attentati terroristici per il nostro Paese legato all’imminente inizio del Giubileo. "C’è un livello di minaccia significativa e naturalmente bisogna tenere in considerazione che c’è un rischio sostanzialmente quasi concreto che possa accadere qualcosa. Il messaggio da far passare è che da un lato non si può vivere nel terrore, e quindi dobbiamo continuare con la nostra vita normale, dall’altro, però, bisogna stare molto attenti a quello che accade attorno a noi”, sottolinea Stucchi. Rimarcando che il Giubileo è un evento straordinario "che comporta tutta una serie di complesse attività aggiuntive svolte dall’intelligence e dalle forze dell’ordine rispetto al lavoro che viene svolto ordinariamente. Si tratta, lo ripeto, di attività che si sommano a quelle altrettanto delicate e preziose che vengono svolte abitualmente. E sono controlli importanti che riguardano vari luoghi di Roma e varie città all’interno dei confini italiani". E poiché  si tratta di un Giubileo ’diffuso’, valido in ogni luogo della religione cattolica, "è facilmente comprensibile che i luoghi sono tantissimi".

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