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L'omicidio Meredith Kercher

Amanda Knox: “Sarò la voce delle vittime di malagiustizia”

Dopo l’assoluzione nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher Amanda Knox ha inviato una lettera al settimanale “Oggi” nella quale ringrazia chi le è stato vicino, svela i suoi progetti futuri ed esulta per la libertà di Raffaele Sollecito.
A cura di Susanna Picone
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Dopo la conferenza stampa di Raffaele Sollecito successiva all’assoluzione, anche l’altra imputata nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher – l’americana Amanda Knox – ha fatto sentire la sua voce. Lo ha fatto, a qualche giorno dalla fine del lunghissimo processo Meredith, con una lettera pubblicata sul sito di “Oggi” e sul “Seattle Times”. Una lettera nella quale la ragazza americana ringrazia quanti l’hanno aiutata in questi anni. “Nel corso di questi ultimi sette anni e mezzo, la consapevolezza della mia innocenza mi ha spinto ad andare avanti. La vostra gentilezza mi ha sostenuto. Sono e sarò per sempre grata alle tante persone che mi hanno aiutato a sopravvivere quando ero più vulnerabile e mi sentivo quasi del tutto persa. A tutti voi, dico: Grazie. Grazie, e ancora grazie”, così Amanda Knox.

“Nulla potrà mai restituire Meredith ai suoi cari” – L’ex studentessa di Perugia dice di sentirsi sollevata, dopo tanti anni, per la decisione della Corte di Cassazione e dice di essere ugualmente felice per Raffaele Sollecito, il ragazzo pugliese che l’americana frequentava all’epoca del delitto Meredith. “Sono ben consapevole, però, che questa storia non ha un lieto fine. A differenza di una condanna ingiusta, che può essere ribaltata, nulla potrà mai restituire Meredith alla sua famiglia e ai suoi cari”, continua l’americana. Amanda scrive che qualunque cosa le riserverà il futuro sa che deve ripagare tanta generosità: “Sono sopravvissuta perché i miei cari hanno mollato tutto per starmi vicino in Italia, perché schiere di amici hanno messo a disposizione le loro risorse, perché i miei avvocati hanno lavorato per portare l’attenzione sulle prove che mi scagionavano”. Amanda parla anche di estranei che “hanno visto l’ingiustizia di cui ero vittima e hanno fatto sentire la propria voce” e degli abitanti di Seattle (la sua città, ndr) che “mi hanno offerto lavoro e quindi un aiuto finanziario quando lottavo per ottenere giustizia”.

Il pensiero di Amanda Knox alle vittime di ingiustizia – Cosa farà Amanda Knox ora che non dovrà più difendersi da nessuna accusa? “Farò tutto quel che posso per dare un seguito alle buone azioni di tutti. Sono anche assolutamente consapevole di quanto sia stata fortunata ad aver ricevuto tutto questo sostegno. Così come sono consapevole che ci sono innumerevoli altre vittime di ingiustizia che non hanno avuto la stessa fortuna, lo stesso sostegno. Lavorerò per dare voce a tutte loro. Lo farò perché so bene come un errore giudiziario possa distruggere una vita e perché il modo migliore per onorare la vittima di un crimine è consegnare alla giustizia i veri autori di quel crimine. A tutti voi che mi avete difeso, da Seattle a Roma: grazie. Cercherò di rendervi orgogliosi di aver aiutato me e la mia famiglia”.

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