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La morte di Alexei Navalny

Alex Navalny morto in carcere, la moglie Yulia Borisovna: “Se è vero, Putin sappia che sarà punito”

La moglie di Alex Navalny ha commentato la notizia relativa alla sua morte dalla Conferenza della sicurezza di Monaco. “Se questa notizia dovesse essere vera – ha dichiarato la donna -, Putin deve sapere che pagherà per quello che ha fatto alla nostra famiglia e alla Russia”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Dopo la notizia della morte di Alexei Navalny, la moglie del dissidente russo e oppositore politico di Vladimir Putin in carcere dal 2021 ha parlato dal podio della Conferenza della sicurezza di Monaco. "Se questa notizia fosse vera – ha ribadito Yulia Borisovna -, voglio che Putin, il suo entourage, i suoi amici e il suo governo sappiano che saranno ritenuti responsabili per ciò che hanno fatto alla Russia, alla mia famiglia e a mio marito. Quel giorno arriverà molto presto".

"Non so se credere o meno a questa notizia – ha spiegato Borisovna, che ha sottolineato che l'informazione è arrivata finora solo da fonti statali -. Non possiamo credere a Putin e al suo governo perché mentono continuamente ma se questo fosse vero, tutto il suo staff pagherà per quello che ha fatto. Saranno portati davanti alla giustizia e questo avverrà presto. Bisogna combattere questo male e questo regime che strangola la Russia, Putin deve essere ritenuto personalmente responsabile delle atrocità commesse nel nostro Paese negli ultimi anni".

Borisovna ha fatto sapere di aver deciso di restare a Monaco di Baviera e commentare la notizia diffusa dalla Tass prima di tornare dai suoi figli. "Questo è quello che avrebbe fatto Alexei". La notizia del decesso del principale oppositore politico di Putin è arrivata nella mattinata di oggi, 16 febbraio. Il 47enne si trovava nella "colonia correzionale" numero 3 dell'Okrug di Yamalo-Nenets, al Circolo Polare Artico. Navalny si sarebbe sentito male dopo una passeggiata e avrebbe perso conoscenza quasi immediatamente. Nonostante le misure di rianimazione messe in atto, il 47enne non si sarebbe ripreso. A confermare la morte del condannato, i medici della struttura.

Anche la madre del 47enne aveva palesato i suoi dubbi sulla notizia del decesso diffusa dalle agenzie di stampa russe. "Lo abbiamo visto lunedì 12 febbraio – ha dichiarato la donna -. In videoconferenza stava bene, era tranquillo e in salute. Non voglio ricevere nessun tipo di condoglianze, perché pochi giorni fa era vivo, sano e allegro".

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