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Terremoto in Turchia e Siria

Ad Aleppo nati 6 bimbi dopo il terremoto in Siria e Turchia: il racconto di Medici senza Frontiere

Sei bambini sono nati in un solo giorno a Maré, nel governatorato di Aleppo, tra le aree più colpite dal terremoto dello scorso 6 febbraio in Siria e Turchia. Il racconto di Medici senza Frontiere: “Essenziale garantire la continuità dei servizi perché le donne devono partorire in sicurezza”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di Medici senza Frontiere a Maré.
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La vita comincia a rinascere in Siria, dove lo scorso 6 febbraio si è verificato il terremoto di magnitudo 7.8 che ha distrutto il territorio al confine con la Turchia, provocando oltre 40mila morti confermati.

Sei bambini sono infatti nati nel reparto di maternità supportata da Medici Senza Frontiere a Maré, una città nel governatorato di Aleppo. Sono venuti al mondo in un reparto che in 12 ore è stato riallestito in un luogo sicuro.

I team di MSF, a causa del pericolo di crolli, avevano infatti evacuato il vecchio reparto e avevano spostato le attrezzature essenziali in una nuova struttura che ha permesso di assistere 6 parti in un solo giorno.

Immagine di Medici senza Frontiere a Maré.
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"È essenziale garantire la continuità dei servizi perché le donne devono partorire in un luogo sicuro", ha detto Aisha, responsabile del team ostetrico di MSF. "Quando si è verificato il terremoto io stavo dormendo, mi trovavo a casa con la mia famiglia. Ha cominciato a tremare tutto. Stiamo facendo il possibile", ha aggiunto.

Sono 38 gli ospedali, soprattutto a Idlib, Azaz, Afrin, Maré, Bab El Hawa, che hanno ricevuto donazioni di kit di emergenza, forniture mediche, attrezzature di laboratorio, farmaci e coperte, che tuttavia già cominciano a scarseggiare.

"Nel governatorato di Idlib e nel distretto di Afrin, ad Aleppo, abbiamo distribuito, insieme ai partner locali, oltre 7.700 coperte, 1.100 kit igienici, 50 tende e 550 materassini. Inoltre, nella parte occidentale della città di Idlib, i nostri team hanno distribuito 109 m3 di acqua e allestito 5 serbatoi in diversi centri di accoglienza", fanno sapere.

Immagine di Medici senza Frontiere a Maré.
Immagine di Medici senza Frontiere a Maré.

Intanto, si continua a scavare tra le macerie per recuperare eventuali sopravvissuti dopo il sisma, anche se le speranze diminuiscono ora dopo ora. Un'impresa difficile ma non impossibile: ieri una madre e i suoi due bambini sono stati estratti vivi dopo essere rimasti sepolti per 228 ore sotto le macerie ad Antiochia, una delle città del sud est della Turchia più colpite dal sisma.

Il numero di bambini uccisi e feriti durante le scosse e le loro conseguenze non è ancora stato confermato, ma è probabile che sia di molte migliaia.

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