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Accusato di stupro sulle sue pazienti, medico si impicca in carcere: era in attesa di giudizio

Già condannato per un episodio, il neurologo 68enne Ricardo Cruciani rischiava l’ergastolo anche in seguito a nuove accuse. Era detenuto in un carcere di New York.
A cura di Biagio Chiariello
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Un medico 68enne di Manhattan, recentemente condannato per aver stupro su alcune delle sue pazienti è morto suicida lunedì nella prigione di Rikers Island, a New York, dove era detenuto in attesa di giudizio. Ricardo Cruciani, di origini argentine e italiane ma residente negli Stati Uniti, si sarebbe tolto la vita, impiccandosi, come riporta la CNN.

Neurologo molto noto e apprezzato, con diversi studi – a New York, a Philadelphia e a Hopewell – avrebbe violentato alcune delle suoi pazienti e prescritto loro potenti farmaci antidolorifici per tenerle il loro controllo, era già stato condannato per violenza sessuale, ma c'erano ancora 18 capi d'accusa per cui avrebbe dovuto rispondere in un processo il cui inizio era stato fissato per il prossimo gennaio.

Il suo corpo è stato rinvenuto senza vita intorno alle 5.30 di lunedì 15 agosto nella zona delle docce comuni. Cruciani avrebbe utilizzando una sedia e un indumento di stoffa per impiccarsi.

Il suicidio è stato confermato anche dal legale dell'uomo, Frederick Sosinsky, che ha evidenziato come recentemente avesse fatto richiesta di custodia protettiva e sotto sorveglianza per il proprio cliente, quando è stato condannato il 29 luglio. "Nessuna di queste condizioni è stata, a nostra conoscenza, mai rispettata", ha detto Sosinsky in una dichiarazione ufficiale. "Se invece fosse successo, non staremmo affrontando questa terribile discussione…" Nella zona del carcere dove il medico si è impiccato, infatti, in quel momento non c'era alcun agente a vigilare.

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"Sono profondamente rattristato nell'apprendere della morte di questa persona in custodia", ha detto in una nota Louis Molina, commissario del Dipartimento di Correzione. "Condurremo una indagine interna preliminare per determinare le circostanze legate al suo decesso. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno ai suoi cari".

Secondo quanto riportano i media USA, le prime accuse nei confronti del neurologo risalirebbero al 2013. Le vittime hanno sempre sostenuto che il medico sfruttasse le proprie conoscenze psichiatriche per manipolarle e che avesse prescritto loro un numero eccessivo di narcotici così da intontirle e poter approfittarne. In totale, Ricardo Cruciani era accusato di 12 diversi reati e, se condannato, si sarebbe visto confermare l'ergastolo.

Il suo legale ora attacca i magistrati: "Non c'è mai stato un processo equo, i giudici hanno sommato quantitativamente tutte le accuse senza considerarle singolarmente e in modo obiettivo, valutando anche il profilo delle donne che lo avevano denunciato".

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