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Emergenza rifiuti, Caldoro: non farò da capro espiatorio

Durante la conferenza stampa indetta per difendersi dalle accuse di epidemia colposa, il Governatore della Campania ha dichiarato di non essere disposto a pagare per quindici anni di inadempienze istituzionali, di boicottaggi della camorra e per i capricci della Lega.
A cura di Antonio Palma
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Stefano Caldoro
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Dopo la notizia di ieri di un’indagine a suo carico per epidemia colposa in merito alla questione rifiuti, il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha voluto dare il suo punto di vista indicendo una conferenza stampa, presso palazzo Santa Lucia. Già ieri attraverso l’ufficio di presidenza aveva rilasciato alcune dichiarazioni: “Tutto quello che ho fatto lo rifarei in piena coscienza, se fossero provate responsabilità penali per fatti commessi inconsapevolmente, e siamo convinti di aver fatto fino in fondo tutto il nostro dovere, non esiterei a dimettermi da presidente della Regione”.

Durante la conferenza stampa di oggi, il Presidente, ha affermato di non voler esser il capro espiatorio di una situazione esistente già da diversi anni e figlia di una serie di circostanze e di responsabilità che toccano le tante persone che si sono succedute in Comune, Provincia e Regione da oltre 15 anni, "non ci sto a pagare le colpe di 15 anni di inadempienze e responsabilità dei comuni, responsabilità anche perduranti ancora oggi”. Il governatore, inoltre, ha fatto anche riferimento alla camorra come causa di una situazione che è arrivata al collasso: “non ci sto a pagare le colpe dei ricatti e del boicottaggio della camorra”.

Caldoro non nasconde le frizioni all’interno del suo stesso partito e con gli alleati di Governo, facendo soprattutto riferimento alla Lega Nord, che non ha permesso l’approvazione del decreto rifiuti e che ancora in queste ore si dice non disposta ad accoglier la spazzatura di Napoli. “Non ci sto rispetto ai comportamenti irresponsabili della Lega Nord, di fronte a questa emergenza nazionale " sono state le dure parole di Caldoro, che ha continuato: “Quella della Lega di fronte all'emergenza rifiuti è una posizione inaccettabile. La crisi si risolve con la solidarietà".

Il Presidente della Regione ha concluso la conferenza non mancando di ricordare i propri sforzi e successi, nonostante tutti i problemi e i pochi poteri a disposizione; aggiungendo di voler abbandonare tutti i tavoli istituzionali finché non ci saranno risposte serie da parte del Governo e degli altri enti locali “da oggi, finché non ci saranno risposte forti da parte del Governo e degli enti locali della Campania, la regione abbandona i tavoli istituzionali e nazionali presso il Governo e la Prefettura".

Subito è arrivata la reazione del Pdl che, per bocca del vice presidente dei senatori, Gaetano Quagliariello, ha espresso solidarietà al collega di partito affermando che “il Pdl è pronto a fare la propria parte". Mentre i capigruppo del Terzo Polo, in una nota congiunta, hanno esortato il Governo ad agire immediatamente con l’approvazione del decreto, dicendosi pronti a votare la legge di conversione appena approderà in Parlamento.

Intanto durante la notte si è continuato ad appiccare roghi ai cumuli di rifiuti abbandonati in strada, situazione che rende tutto più complicato, con la combustione dei rifiuti, infatti, la spazzatura comune diventa rifiuto speciale e, quindi, non può finire nelle discariche, ma in apposite strutture. Un nuovo allarme è arrivato dalla Federazione italiana pediatri, che ha rilevato un aumento del 10%-20% delle patologie respiratorie nell'ultimo mese; da quando la situazione dei rifiuti napoletani è diventata ingestibile anche le malattie respiratorie dei bambini napoletani sono aumentate. Secondo i pediatri la situazione è dovuta non solo ai rifiuti abbandonati per strada, ma soprattutto ai roghi che vengono appiccati alla spazzatura nelle strade che sono altamente tossici per le sostanze che sprigionano.

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