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Elezioni Russia, exit poll: Putin e Medvedev al 48,5%

I primi exit poll confermano le preoccupazioni della vigilia: rispetto al 2007 il partito Russia Unita arretra di circa 16 punti. La consultazione elettorale è stata accompagnata da violente proteste di piazza.
A cura di Alfonso Biondi
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Il premier russo Vladimir Putin

Ore abbastanza concitate in Russia, dove circa 110 milioni di elettori sono stati chiamati a rinnovare la Duma, camera bassa del Parlamento. La vittoria del partito Russia Unita, quello guidato dal tandem Putin-Medvedev, non sembrava essere assolutamente in discussione; a preoccupare, invece, era invece la dimensione di tale vittoria che, secondo gli ultimi sondaggi, avrebbe dovuto attestarsi a livelli molto più bassi rispetto alle elezioni del 2007. E così è stato: rispetto al 64,3% dei consensi ottenuti nel 2007, i primi exit-poll danno il partito al 48,5%.  Tradotto: si passa da 315 a 220 seggi sui 450 totali. Molto bene i comunisti che passano 11,57% delle scorse consultazioni al 19,8%.

Gli altri partiti in lizza

Oltre a Russia Unita, le forze politiche impegnate in queste elezioni sono il Kprf (partito comunista) di Ghennadi Ziuganov; l'Ldpr (partito liberal-democratico) di Vladimir Zhirinovski, il partito Russia Giusta di Serghiei Mironov, il partito dei Patrioti della Russia, quello liberale e riformatore Iabloko e Causa Giusta. Secondo gli ultimi sondaggi a superare con certezza lo sbarramento fissato al 7% sarebbero stati sicuramente Russia Unita, il Kprf , l'Ldpr e Russia Giusta. Da segnalare che i partiti che faranno segnare un consenso tra il 6% e il 7% avranno diritto a 2 seggi, quelli che porteranno a casa una percentuale compresa tra il 5% e il 6% potranno invece contare su un solo seggio.

Disordini tra Mosca e San Pietroburgo

Ore abbastanza concitate anche per diversi disordini che hanno cadenzato la consultazione odierna. Al fine di garantire la sicurezza c'è stato un massiccio dispiegamento delle forze dell'ordine: 51mila agenti di polizia hanno presidiato piazze e strade, dove sono andate in scena diverse manifestazioni di protesta contro le elezioni di oggi, secondo alcuni inficiate da brogli. L'agenzia  Ria Novosti rende noto che tra Mosca e San Pietroburgo sono state fermate 170 persone; una manifestazione non organizzata a Mosca avrebbe poi portato all'arresto di una ventina di persone. A denunciare i presunti brogli anche il famoso campione di scacchi Gary Kasparov secondo cui "le cifre che ci verranno lette in tv non avranno niente a che fare con la volontà degli elettori russi". "Brogli è una parola generica che non rende l'idea" ha poi concluso Kasparov.

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