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Visco: “La corruzione e la criminalità organizzata sono a livelli assurdi in Italia”

Il governatore di Bankitalia ha parlato al congresso Assiom Forex. Promossa con riserva l’azione del governo, ma “occorre garantire la legalità” e migliorare l’amministrazione della giustizia.
A cura di Biagio Chiariello
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"L'intrusione della corruzione e della criminalità organizzata nel tessuto economico e sociale rimane su livelli intollerabili". Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, lo denuncia al Forex (Foreign Exchange Market), ribadendo che è necessario "garantire la legalità, anche attraverso una maggiore efficacia dell'amministrazione della giustizia" che “accrescerà la competitività del nostro sistema produttivo” ed è un “prerequisito per l’efficacia di tutti gli altri interventi”. Visco si espresso anche a favore dell’operato del Governo Renzi, in particolare per ciò che concerne le riforme. “Nell'insieme le misure sinora introdotte” dall’esecutivo “vanno nella giusta direzione. I primi due decreti attuativi del Jobs Act hanno ampliato le tutele fornite dai sussidi di disoccupazione e ridotto i costi delle procedure di risoluzione dei rapporti di lavoro e l'incertezza sui loro esiti finali. La legge delega – ha proseguito il Governatore – prevede di accompagnarli (i due decreti attuativi, ndr) con un'adeguata revisione delle politiche attive del lavoro. Il miglioramento dell'efficienza della pubblica amministrazione accrescerà la competitività del nostro sistema produttivo; è un prerequisito per l'efficacia di tutti gli altri interventi”. Senza contare che “sono state da poco adottate misure per promuovere la mobilità dei dipendenti pubblici. Una riforma più ampia, centrata sull'aumento della trasparenza e sulla semplificazione, è oggetto di un disegno di legge in discussione in Parlamento. Il suo successo dipenderà da come i principi generali, condivisibili, troveranno concreta attuazione”, ha concluso.

Via libera anche alla bad bank con un “intervento diretto dello Stato” per far fronte al "deterioramento dei crediti indotto dalla gravità e dalla lunghezza della recessione, nonchè all'esigenza di assicurare adeguati flussi di finanziamento all'economia. Lo smobilizzo dei crediti deteriorati è cruciale per consentire alle banche di reperire risorse da destinare al finanziamento dell'economia reale. Un intervento diretto dello Stato – nell'ambito di uno schema che, nel rispetto della disciplina europea sulla concorrenza, preveda il pieno coinvolgimento delle banche nei costi dell'operazione e un'adeguata remunerazione del sostegno pubblico – potrebbe avere luogo non per rimediare all'assunzione di rischi eccessivi da parte delle singole banche, ma per far fronte al deterioramento dei crediti indotto dalla gravità e dalla lunghezza della recessione, nonché all'esigenza di assicurare adeguati flussi di finanziamento all'economia – prosegue il governatore di Bankitalia -. Opportune agevolazioni fiscali o la prestazione di garanzie pubbliche sulle attività derivanti dalla dismissione dei prestiti in sofferenza creerebbero condizioni più favorevoli allo sviluppo di un mercato privato delle partite deteriorate”.

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