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Scontro USA - Iran

Tensione Usa-Iran, prezzo di petrolio alle stelle e oro ai massimi da sette anni

Le prime conseguenze finanziarie del conflitto tra Iran e Usa riguardano il petrolio, il cui prezzo è arrivato alle stelle in poche ore, e l’oro schizzato a livelli che non si vedevano da anni. Il prezzo del greggio di riferimento europeo è salito in pochi minuti dopo la notizia della rappresaglia iraniana per l’uccisione del generale Soleimani.
A cura di Antonio Palma
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Come si temeva, le tensioni crescenti tra Usa e Iran che nelle scorse ore ha portato Teheran a scagliare un attacco missilistico contro le basi statunitensi in Iraq, stanno avendo immediate ripercussioni anche sui mercati finanziari internazionali. Come già era accaduto nei giorni scorsi dopo l’attacco militare statunitense che ha portato alla morte del generale iraniano Qasem Soleimani, le prime conseguenze dirette del conflitto tra Iran e Usa riguardano il petrolio il cui prezzo è arrivato alle stelle in poche ore e l'oro schizzato a livelli che non si vedevano da anni. Subito dopo la notizia della rappresaglia iraniana per l'uccisione del generale Soleimani, infatti, sulle borse asiatiche, le uniche già aperte in quel momento, e quotazioni del Brent sono schizzate subito in alto.

Nel dettaglio, il prezzo del greggio di riferimento europeo è salito in pochi minuti del 3,6 per cento continuando a salire anche nelle ore successive superando quota 71,5 dollari, per un rialzo di oltre il 5 per cento, prima di attestarsi nel corso della giornata a quota 69 dollari che rappresenta un aumento di circa l'1% rispetto alla seduta precedente. Le stesse notizie del conflitto tra Usa e Iran probabilmente hanno spinto al rialzo anche il WTI americano, un tipo di petrolio utilizzato come riferimento nel prezzo del greggio a livello statunitense. Il West Texas Intermediate infatti in pochi minuti è risalito da 62,70 a oltre 65 dollari per poi calare intorno a ai 63 dollari al barile.

L'Opec promette intervento immediato sul petrolio

Andamenti che hanno spinto l'Opec a intervenire immediatamente promettendo un intervento per risolvere le tensioni sui mercati. Il ministro dell'Energia degli Emirati Arabi Uniti infatti ha dichiarato che l'OPEC è pronto a rispondere alle tensioni in Medio Oriente affermando che nessun paese può permettersi un ritorno a una situazione in cui il greggio costa 100 dollari al barile. L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio ha garantito che darà la piena disponibilità ad ampi approvvigionamenti anche nel caso che il conflitto tra Usa e Iran dovesse perdurare. "Ci assicureremo sempre di fornire al mondo tutto ciò di cui ha bisogno", ha detto al Mazrouei, aggiungendo però che ci sono sempre dei limiti oltre i quali non è possibile andare.

Conflitto Usa-Iran,  record per le quotazioni dell’oro

Lo stesso andamento ha caratterizzato nel corso della mattinata anche le quotazioni dell’oro. Il prezzo del prezioso metallo, da sempre considerato bene rifugio in situazioni di crisi come quella in corso tra Usa e Iran, è salito ai massimi dopo le notizie provenienti dall’Iraq con l’attacco missilistico di Teheran. L’oro nelle scorse ore ha raggiunto addirittura il prezzo di 1.611 dollari l'oncia, il massimo da settembre del 2012. Nel corso delle ore le quotazioni poi sono scese a 1.593,86 dollari. Negative anche le borse, quelle asiatiche hanno chiuso in rosso mentre quelle europee hanno avuto un avvio con segno negativo.

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