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Recovery fund, la proposta di Austria, Olanda, Danimarca e Svezia: “No a mutualizzazione del debito”

I quattro Paesi frugali hanno inviato a Bruxelles la loro proposta sul Recovery fund: un fondo di emergenza limitato a due anni, per sostenere “la ripresa economica e la resilienza dei settori sanitari” con un approccio basato su “prestiti a condizioni favorevoli” senza “alcuna mutualizzazione del debito”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Arriva la proposta di Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia, i cosiddetti Paesi frugali, sul Recovery Fund: un fondo di emergenza "temporaneo, una tantum" e limitato a due anni, per sostenere "la ripresa economica e la resilienza dei settori sanitari" con un approccio basato su "prestiti a condizioni favorevoli" senza "alcuna mutualizzazione del debito". Questa in sintesi è la controproposta al piano di rilancio, avanzato da Merkel e Macron, da 500 miliardi di euro. Il piano franco-tedesco, legato al Bilancio europeo 2021-2027 e finanziato dall’emissione di titoli di debito europei per aiutare a fondo perduto le economie europee in difficoltà per la pandemia, è stato bocciato dai quattro Paesi frugali, contrari a una condivisione dei rischi post emergenza Covid-19.

Secondo Austria, Olanda, Danimarca e Svezia il Recovery Fund non deve portare a alcuna mutualizazzione del debito, ma limitarsi a "prestiti a condizioni favorevoli a beneficio degli Stati membri in stato di necessità limitando al contempo il rischio di tutti gli Stati membri e fornendo incentivi sani". Questi prestiti dovranno essere concessi a condizione che vi sia "un forte impegno a riforme e al quadro di regole fiscali". Lo hanno messo nero su bianco in un non-paper inviato questa mattina alle capitali Ue e a Bruxelles. "Non possiamo dare il nostro accordo a nessuno strumento o misura che porti alla mutualizzazione del debito o a un aumento significativo del bilancio Ue", si legge nel documento, come riportato da Agi.

"Il nostro obiettivo è fornire finanziamenti temporanei attraverso il quadro finanziario pluriennale e offrire prestiti favorevoli a chi è stato più gravemente colpito dalla crisi", si legge ancora nel non-paper. I quattro frugali propongono di istituire un "Emergency Recovery Fund" della durata limitata a due anni.

Secondo il documento, "il sostegno alla ripresa dovrebbe assicurare che tutti gli Stati membri siano meglio preparati per la prossima crisi. Un forte impegno alle riforme e al quadro di regole fiscali è essenziale per promuovere la crescita potenziale". I 4 frugali insistono anche per il rispetto dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali e la lotta alle frodi con fondi Ue.

Le risorse del Recovery Fund dovrebbero essere destinate alle "attività che contribuiscono di più alla ripresa" come la ricerca e l'innovazione, il rafforzamento del settore sanitario, la transizione verde, l'agenda digitale. Quanto al bilancio 2021-2027 (il quadro finanziario pluriennale), i 4 frugali sottolineano che bisogna mantenere il tetto per le spese vicino al 1% del Pil europeo e ottenere uno sconto. "La nostra posizione sul quadro finanziario pluriennale non è cambiata. Continuiamo a chiedere che i contributi nazionali siano limitati e ricordiamo che la logica a favore delle correzioni rimane valida". Secondo i 4 Paesi la spesa legata al Covid-19 "può essere realizzata attraverso risparmi" nel bilancio Ue cambiando priorità "in settori che è meno probabile che contribuiscano alla ripresa".

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