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Perché i pedaggi delle autostrade italiane potrebbero aumentare

I costi del buco da 40 miliardi che le autostrade italiane devono colmare per far fronte alle spese di manutenzione, probabilmente ricadranno sugli utenti. La metà della cifra dovrebbe pagarla Autostrade per l’Italia, che però ne ha proposti 7 fino a fine concessione. Il resto potrebbe arrivare dai contributi dello Stato, ma il problema è più ampio e a farne le spese potrebbero essere i viaggiatori.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Le autostrade italiane hanno un buco di 40 miliardi di euro da colmare, per far fronte alle spese per le carenze di manutenzione. Sembra sempre più difficile che le promesse e gli annunci della politica, pronunciati dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, si avverino. Abbassare i costi per i viaggiatori e i profitti per i gestori: erano questi gli obiettivi. Ma, nel primo caso, si potrebbe verificare il contrario. Secondo la ricostruzione del Sole 24 Ore, Autostrade per l'Italia, che gestisce la metà delle tratte sul territorio nazionale, dovrebbe tirar fuori circa 20 miliardi per le opere manutentive. Ma, ad oggi, ne propone 7 fino al 2038, quando scadrà la concessione. Dove trovare gli altri è la domanda più difficile, con Aspi che nel frattempo è in trattativa per l'uscita dei Benetton e l'ingresso dello Stato con Cassa depositi e prestiti.

Una parte dei fondi dovrebbero arrivare, secondo il quotidiano, dai risarcimenti offerti da Atlantia – di cui i Benetton posseggono il 30% – nella trattativa per l'uscita della famiglia da Aspi. Sarebbero 3,4 miliardi, e aiuterebbero ad arrivare a coprire circa la metà della cifra. Il resto – o meglio una parte del resto – potrebbe arrivare dal Piano economico finanziario, che però deve ancora essere approvato dal Ministero dei Trasporti. I fondi del Pef si possono utilizzare anche per fare "manutenzione evolutiva", cioè quella che punta a migliorare le opere e non semplicemente rinnovarle. In questo caso il rischio è che si finisca per far passare mancanze storiche dei gestori per lavori di miglioramento. Sono 14 i miliardi previsti nel documento, ma vanno divisi anche con le nuove opere in costruzione. È evidente che una parte resta scoperta, anche se ora è difficile quantificarla. E quella parte la pagheranno gli utenti.

Ciò che è certo, è che abbassare le tariffe alle cifre promesse nel 2018 sembra impossibile. Anche perché, secondo il Sole 24 Ore, nel Piano economico finanziario in discussione ci sarà un aumento annuo dell'1,75%, che potrebbe abbassarsi di qualche decimale, ma non di più. E mentre Astm vince altre gare d'appalto, ci si rende conto che manca la descrizione dello stato di queste tratte, visto che si parla di autostrade avanti d'età. In sostanza i costi per la manutenzione potrebbero aumentare, ancora.

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