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Pagamento pensioni di ottobre 2025: le date in calendario di Poste e le ultime novità in Manovra

Le prossime pensioni verranno erogate sui conti corrente mercoledì 1° ottobre 2025. La stessa data varrà per i titolari che si affidano a Poste Italiane. Vediamo quali sono le novità relative ai conguagli del modello 730 e cosa potrebbe contenere la Manovra 2026 in materia pensionistica.
A cura di Daniela Brucalossi
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Le prossime pensioni verranno accreditate sui conti corrente bancari domani, mercoledì 1° ottobre 2025, ovvero il primo giorno bancabile del mese.

La stessa data varrà per i titolari di un libretto di risparmio, di un conto BancoPosta o di una Postepay Evolution che hanno scelto l’accredito e per coloro che abitualmente ritirano i trattamenti in contanti agli sportelli postali. Poste Italiane ricorda che il pagamento in contanti è ammesso solo per gli importi complessivi fino a 1.000 euro netti.

Questo mese, diversi pensionati riceveranno un cedolino un po' più sostanzioso. Infatti, l'Inps procederà con le operazioni di conguaglio per chi ha trasmesso il modello 730 all'Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno 2025. Nel caso in cui il contribuente sia a credito, sulla pensione di ottobre verrà accreditato il rimborso Irpef spettante. In caso di debito, invece, saranno applicate le trattenute. Se il contribuente è in debito potrà usufruire della rateizzazione in quattro mesi solo se ha presentato il 730 entro lo scorso 30 giugno.

Mancano ancora tre mesi all'approvazione della Manovra economica 2026 ma cominciano già ad aprirsi diversi scenari riguardo al contenuto del documento in materia pensionistica. Il primo aspetto è il possibile congelamento dell’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. Si parla anche di rendere più agevole l’uscita anticipata a 64 anni e di un possibile addio a Quota 103. Potrebbe invece essere riconfermato il bonus Maroni – Giorgetti. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono i possibili scenari.

Quando pagano le pensioni di ottobre 2025, il calendario di Poste Italiane

Le prossime pensioni potranno essere ritirate in contanti agli sportelli postali a partire da domani, mercoledì 1° ottobre 2025. La stessa data varrà per i titolari di un libretto di risparmio, di un conto BancoPosta o di una Postepay Evolution che abbiano scelto l’accredito. La stessa data varrà per i titolari di un libretto di risparmio, di un conto BancoPosta o di una Postepay Evolution che abbiano scelto l’accredito.

Poste Italiane ricorda che il pagamento in contanti è ammesso solo per gli importi complessivi fino a 1.000 euro netti. Se l’importo spettante supera tale limite, il beneficiario è tenuto a comunicare all’Inps una modalità alternativa di pagamento.

I possessori di carta di debito associate a conti/libretti o di Postepay Evolution potranno prelevare in contanti dagli ATM Postamat della provincia, senza recarsi allo sportello. Inoltre, i possessori di Carta di Debito associate a conti/libretti potranno usufruire gratuitamente di una polizza assicurativa che consente un risarcimento fino a 700 euro all’anno sui furti di contante subiti nelle due ore successive al prelievo effettuato sia dagli sportelli postali sia dagli ATM Postamat.

Per evitare tempi di attesa superiori alla media, Poste Italiane consiglia a tutti i pensionati, dove possibile, di recarsi a ritirare la pensione in tarda mattinata o durante le ore pomeridiane privilegiando i giorni successivi ai primi.

Pagamento pensioni di ottobre 2025 in banca: le date

I titolari di pensione che hanno scelto di ricevere il trattamento mediante accredito su conto corrente bancario lo vedranno erogato domani, mercoledì 1° ottobre 2025, ovvero il primo giorno bancabile del mese.

Come consultare il cedolino della pensione

Il cedolino della pensione – tramite il quale è possibile verificare se il trattamento ha subito delle modifiche nell'importo e, nel caso, per quale motivo – può essere consultato facilmente sul portale online dell'Inps seguendo questa procedura:

  • effettuare l'accesso a MyInps sul portale tramite Pin, Spid, Carta d'Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns);
  • tramite la bacheca principale entrare nella sezione "Prestazioni e servizi";
  • cliccare su "Cedolino pensione e servizi collegati”.

In alternativa, è possibile chiedere aiuto presso i Caf.

Le ultime novità sulle pensioni in Manovra 2026

Manca ancora qualche mese all'approvazione della Manovra economica 2026. Anche se non c'è ancora niente di ufficiale, cominciano già ad aprirsi diversi scenari riguardo al contenuto del documento in materia pensionistica.

Il primo aspetto è il possibile congelamento dell’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. La legge attuale prevede che l’età di pensionamento venga adeguata ogni due anni in base all’aspettativa di vita ma, secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ci sarebbe la possibilità di bloccare l'aumento di tre mesi previsto nel 2027, rinviandolo al 2029.  In questo caso, l'età per accedere alla pensione di vecchiaia rimarrebbe ferma a 67 anni.

Allo scopo di trovare le necessarie coperture finanziarie per mettere in atto questa misura – il costo sarebbe di circa un miliardo – ci sarebbe l'ipotesi di introdurre delle nuove mini-finestre di uno o due mesi. In questo modo, una volta maturati i requisiti, bisognerebe attendere uno o due mesi per cominciare a ricevere il trattamento.

Anche se, nei giorni scorsi, la premier Giorgia Meloni si è dimostrata cauta sull'argomento precisando che quello del congelamento non è uno scenario per ora discussa dall'esecutivo ma "probabilmente è una proposta che può arrivare dai partiti della maggioranza" e che se ne riparlerà quando verrà avanzata.

Un’altra ipotesi e’ che la Manovra 2026 renda più agevole l’uscita anticipata a 64 anni (con almeno 25 anni di contributi) anche nel sistema contributivo misto e se l’assegno pensionistico raggiunge una “soglia minima”.  Parte del Tfr (Trattamento di Fine Rapporto) potrebbe essere usato per integrare la pensione e colmare eventuali gap contributivi necessari per accedere all’uscita anticipata.

È probabile anche l’addio a Quota 103, il trattamento anticipato a cui si può accedere con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Secondo alcune indiscrezioni, invece, verrebbe riconfermato il bonus Maroni – Giorgetti, l’incentivo economico per chi rimane al lavoro anche dopo aver maturato i requisiti per andare in pensione anticipata.

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