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Ocse: “Con nuove ondate di contagi il Pil italiano cadrà del 14%. E il debito arriverà al 170%”

Le stime dell’Ocse sulla crisi economica innescata dall’emergenza coronavirus sono tra le più pessimistiche pubblicate finora. In Italia, se non si dovessero registrare nuove ondate di contagi il Pil potrebbe cadere dell’11,3%, ma se si dovessero scoppiare nuovi focolai il crollo arriverebbe al -14%. “Al di là dei rischi di breve termine legati alla crisi pandemica, il principale rischio riguarda la forza e la durata della ripresa”, scrive l’Ocse.
A cura di Annalisa Girardi
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Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) quest'anno in Italia il Pil cadrà dell'11,3%. Questo se non ci saranno nuove ondate di contagi da coronavirus che comporteranno altri lockdown. Ma se ci saranno altre ricadute nella salute pubblica il Pil potrebbe crollare fino al 14%. Sono le stime dell'Economic Outlook semestrale dell'Ocse, le più pessimistiche diffuse ad oggi sulla crisi economica innescata dalla pandemia nel nostro Paese. Per il prossimo anno, invece, è atteso un rimbalzo del 7,7%. Sempre in assenza di nuove ondate: in caso contrario la ripresa sarebbe più contenuta, al 5,3%. Ad ogni modo, anche guardando allo scenario più positivo, non basterà un anno a recuperare la caduta del Pil. Saranno però persi sicuramente i passi avanti compiuti prima della crisi per quanto riguarda i livelli di occupazione nel Paese.

Per quanto riguarda il deficit, nel 2020 questo arriverebbe all'11,2% del Pil. Se l'epidemia dovesse tornare, però, il disavanzo salirebbe al 12,8%. Il debito pubblico potrebbe toccare i 158% secondo le stime più positive. Con nuovi lockdown, però, schizzerebbe al 169,9%, per poi scendere leggermente al 165,5% il prossimo anno.

"Oggi ci troviamo in piena crisi mondiale, una crisi sanitaria, economica e sociale. È la crisi più grave che nessuno di noi abbia mai conosciuto", ha detto il segretario generale dell'Ocse, Migue Angel Gurria. Spiegando poi come a livello globale si attenda per il 2021 una recessione del Pil mondiale pari al 6%. Se invece si registreranno nuovi focolai il crollo a livello internazionale sarà del 7,6%. Questo "supera ampiamente tutte le riduzioni verificatesi negli ultimi 60 anni dalla creazione dell'Ocse", ha aggiunto. Bisognerà quindi tenere la pandemia sotto controllo, se si vuole auspicare a un ripresa economica solida. Nell'Eurozona la contrazione più acuta, che potrebbe arrivate al 11,5% in meno. Ad ogni modo, fino al vaccino "l'economia globale camminerà su una corda".

Tornando all'Italia, l'Ocse aggiunge: "Al di là dei rischi di breve termine legati alla crisi pandemica, il principale rischio riguarda la forza e la durata della ripresa". Intanto però si registra "un passo indietro degli sforzi per giungere a una crescita più forte e inclusiva", scrive l'Ocse. "Le misure d'urgenza per far fronte alle ricadute economiche della crisi sono giustificate e si dovrebbero completare e raddoppiare gli sforzi per proseguire un ambizioso programma di riforme strutturali", conclude.

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