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Manovra, arriva la tassa sulle sigarette: aumenti anche per chi fuma “elettronico”

Cattive notizie per i fumatori: nella manovra economica è previsto un aumento sull’imposta al fumo per quanto riguarda sia le sigarette tradizionali che quelle elettroniche. Dal mondo del tabacco si calcolano entrate per circa 200 milioni di euro, il che potrebbe far aumentare considerevolmente il prezzo delle sigarette. Ma non è l’unica “microtassa” prevista dal governo.
A cura di Annalisa Girardi
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Lo schema della manovra, contenuto in una bozza che funge da risposta alla lettera di Bruxelles, comprende nel pacchetto di misure anche aumenti e rincari che non faranno felici i fumatori. È infatti previsto un aumento sull'imposta al fumo per quanto riguarda sia le sigarette tradizionali che quelle elettroniche. Dal mondo del tabacco si calcolano entrate per circa 200 milioni di euro: 160 arriveranno da un aumento delle imposte su liquidi, bruciatori, trinciato e sigaretti, mentre altri 45 milioni sono previsti dall'aumento della tassazione sulle sigarette vere e proprio. 

Nel documento di sintesi alla manovra, in risposta alla Commissione europea che ha chiesto chiarimenti al governo italiano per quanto riguarda la legge di Bilancio e il Decreto fiscale, sono evidenziate tutte quelle microtasse che secondo il ministero dell'Economia, dovrebbero far fruttare circa 5 miliardi di euro di coperture. Oltre ai rincari sulle sigarette, sono quindi presenti anche una serie di altri aumenti di imposta. Vediamo quali sono.

Le altre tassazioni previste in manovra

Un'altra tassa confermata che verrà introdotta nella legge di Bilancio è quella sugli imballaggi di plastica. L'imposta peserà un euro su ogni chilo di plastica ed entrerà in vigore a partire dal 1 giugno 2020. L'aumento dell'aliquota sulla plastica fa parte di quella serie di misure che il governo fa rientrare nel Green New Deal: in particolare, dalla tassa sulla plastica l'esecutivo prevede maggiori entrate per 1,8 miliardi per l'anno prossimo, e fino a 2 miliardi per il seguente.

"Si prevede di aumentare il prelievo erariale unico applicabile agli apparecchi da intrattenimento: 499 milioni di incassi stimati nel 2020", si legge anche nel documento. In altri termini, è confermata la tassa sui giochi. Dovrebbe arrivare da inizio 2020 la stretta su slot e videolottery.

Inoltre, la cedolare sugli affitti è stata confermata: l'aliquota però salirà dal 10% inizialmente previsto fino al 12,5%. Nello schema della manovra si legge che in ogni caso la cedolare secca al 10% era in scadenza nel 2019, e in assenza di interventi sarebbe passata automaticamente al 15%.

"È prevista una sugar tax, che non si applicherà alle merendine ma alle bibite gasate": confermata quindi la tassa sulle bevande zuccherate ed esclusa la possibilità di applicarla alle merendine, come aveva già annunciato nei giorni scorsi il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Al momento, tuttavia, rimane poco chiaro, quali sono le bevande altamente zuccherate che verranno toccate da questa tassa e il suo importo.

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