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Lo spread sale a quota 390 punti, male anche Piazza Affari

Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund torna a lambire la soglia dei 400 punti. Negative le principali piazze europee. Piazza Affari perde poco meno del 2%.
A cura di Alfonso Biondi
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Operatore di borsa

Il nostro debito pubblico è nuovamente sotto pressione. Dopo la pausa pasquale, lo spread tra i nostri buoni di Stato decennali e quelli tedeschi schizza verso l'alto, attestandosi a quota 390 punti, a una spanna dalla pericolosa soglia dei 400. Si tratta di un rialzo abbastanza cospicuo rispetto all'andamento registrato prima delle festività pasquali. Ecco quindi che il rendimento dei Btp con scadenza a 10 anni risale al 5,52%. In difficoltà anche gli altri paesi periferici, a partire dalla Spagna: il differenziale di rendimento tra i suoi Bonos e i Bund tedeschi è, al momento, oltre i 400 punti.

Male le borse europee- I segni delle principali piazze europee sono tutti negativi. Piazza Affari, dopo aver fatto segnare ribassi fino al 2,7%, al momento perde poco meno del 2%. Stesso discorso per le altre borse del Vecchio Continente, anche se i cali sono più contenuti: Londra perde lo 0,91%, Francoforte lo 0,78%, Parigi 1,04% , Amsterdam l' 1,14%, Madrid l'1%. Performance negative che sembrano dovute sia alle tensioni sul debito sia ai timori, molto diffusi, per i conti trimestrali; in tal senso ha sicuramente giocato un ruolo importante l'annuncio della Sony che, rispetto a quanto previsto, dovrà fronteggiare una perdita doppia e sarà costretta a lasciare a casa 10 mila dipendenti. Miguel Angel Fernandez Ordonez, governatore della Banca di Spagna, è intervenuto sulla difficile situazione in cui versa il suo Paese e ha dichiarato che, qualora l'economia continui a deteriorarsi, sarà necessario "immettere nuova liquidità nel sistema bancario".

Problemi anche in Cina e Stati Uniti- Notizie non proprio incoraggianti arrivano anche da Cina e Stati Uniti. Il colosso asiatico ha fatto registrare una crescita delle importazioni del 5,3% rispetto allo scorso anno. Si tratta di un valore inferiore rispetto ai risultati attesi e che potrebbe preannunciare il rischio di un rallentamento della domanda interna. Numeri inferiori alle attese anche negli Stati Uniti, in questo caso, però, sul fronte dell'occupazione. Ben Bernanke, presidente della Fed, ha dichiarato che, pur essendo passati 3 anni e mezzo "dai giorni più bui della crisi finanziaria",  l'economia americana "è ancora lontana dall'essersi completamente ripresa dagli effetti".

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