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L’Istat ha rivisto le stime del Pil per il 2021: prevista una “crescita sostenuta”

L’Istituto di statistica ha rivisto positivamente la stima del Pil per il 2021 (+4,7%), parlando di una “sostenuta crescita”. L’aspettativa è alta anche per il 2022, quando dovrebbe registrarsi un aumento del 4,4%. Con il Pil dovrebbe aumentare anche l’occupazione, crollata nell’ultimo anno segnato dalla pandemia di Covid.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'Istat ha rivisto al rialzo le stime del Pil italiano per il 2021. L'Istituto di statistica prevede una "una sostenuta crescita" del prodotto interno lordo italiano sia nel 2021, con un +4,7%, sia nel 2022, con un +4,4%. In generale, secondo quanto indicato dall'Istat nelle prospettive pubblicate oggi, c'è "un consolidamento del processo di ripresa dell'attività economica con una intensità crescente nei prossimi mesi". I rischi, invece, sono legati alla realizzazione delle misure che sono state programmate – comprese quelle contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – e all'andamento e all'evoluzione della pandemia di Covid.

Il rilancio sarà trainato dalla domanda interna, che dovrebbe contribuire per il 4,6%, mentre la domanda estera dovrebbe pesare appena lo 0,1%. Le stime dell'Istat, però, non si fermano al 2021, ma si concentrano anche e soprattutto sul prossimo anno: "La fase espansiva dell'economia italiana è prevista estendersi anche al 2022 quando, verosimilmente, l'attuazione delle misure previste nel Pnrr dovrebbe fornire uno stimolo più intenso". Per questo la stima prevede un aumento del Pil del 4,4% nel 2022. Anche in questo caso sarebbe largamente generato dalla domanda interna (4,5%), con la domanda estera che segnerebbe un minimo contributo negativo (-0,1%).

La crescita sostenuta del prodotto interno lordo dovrebbe essere accompagnata da un'evoluzione dell'occupazione: "Sarà in linea con quella del Pil, con una accelerazione nel 2021 (+4,5%) e un aumento nel 2021 (+4,1%)". Si tratta di una previsione fondamentale, visto il crollo dell'occupazione nell'ultimo anno. L'andamento del tasso di disoccupazione, invece, rifletterà "la progressiva normalizzazione del mercato del lavoro": in sostanza è previsto un aumento nel 2021 al 9,8%, e un lieve calo nel 2022 al 9,6%.

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