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La bolla cinese spaventa il mondo più della Grecia: ma Tokyo e Shanghai recuperano

Un mercoledì “Nero” con aperture caratterizzate quasi tutte da forti cali. Oggi però le borse asiatiche riducono considerevolmente le perdite. Per il Daily Telegraph, la Cina è il vero problema rispetto alla “pantomima greca”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il debito greco da oltre 300 miliardi di euro fa sempre paura, ma adesso le ansie dei mercati arrivano anche dalla Asia, ed in particolare la Cina, dove ieri notte la borsa di Shanghai ha visto sospesi dalla quotazione titoli per qualcosa come 2700 miliardi di dollari. A fine giornata l’indice della Borsa di Shanghai ha chiuso con un ribasso del 5,9%, dopo un crollo dell’8% in apertura. Ma il mercoledì “nero” della bolla cinese ha riguardato anche altri listini asiatici. Hong Kong ha perso il 5,8% facendo registrare il peggior calo dall’ottobre 2008, stagione del fallimento della Lehman Brothers.

La bolla cinese

In realtà in meno di un mese (dallo scorso 12 giugno) la borsa di Shanghai ha perso il 30%, dopo una fantastica ascesa del 150% in 12 mesi. Un caduta che ha investito soprattutto i piccoli investitori e quelli giunti negli ultimi mesi sul mercato. Il tutto nonostante i provvedimenti presi dalle autorità cinesi e la sospensione del 71% dei titoli quotati. Secondo un'analisi del Daily Telegraph, la Cina è il vero problema rispetto alla "pantomima greca: mentre gli occidentali si stanno concentrando sulla Grecia, una crisi finanziaria potenzialmente molto più significativa si sta sviluppando dall'altra parte del Mondo. Quella che alcuni stanno iniziando a chiamare il 1929 cinese", come “la Grande depressione che travolse gli USA”.

Tokyo e Shanghai recuperano

Ad ogni modo, oggi le borse asiatiche sembrano aver ridotto considerevolmente le perdite e in alcuni casi si sono segnalati importanti rialzi. La Borsa di Tokyo ha aperto le contrattazioni segnando un -2,05%m per poi  cedere fino al 3,2%, quindi risalire, riducendo la perdita allo 0,65%. Montagne russe a Shanghai dove l'indice, dopo una flessione che ha toccato il 3,8%, ha recuperato tornando al segno più con un progresso addirittura  superiore al 5%. Anche Hong Kong, che pure aveva aperto con il segno meno, l'indice Hang Seng ha svoltato arrivando a metà seduta un +3,43%.

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