I prezzi delle case calano ancora, 3,9% su base annua

Non si può ancora dire se si tratti di una vera e propria ripresa, eppure gli ultimi segnali registrati dal mercato immobiliare italiano (nel terzo trimestre il numero degli immobili compravenduti è aumentato mentre il prezzo delle abitazioni acquistate è diminuito) lasciano ben sperare. Nel terzo trimestre 2014 l'indice dei prezzi delle abitazioni(IPAB) acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% nei confronti dello stesso periodo del 2013. Lo ha comunicato oggi l'Istat. Il calo, spiega l'Istituto nazionale di statistica, dipende esclusivamente dalla diminuzione dei prezzi delle abitazioni esistenti (-0,7%). Mentre per le case nuove si registra un aumento dei costi rispetto al trimestre precedente (+0,7%): il primo dopo due anni.
Il dato tendenziale, invece, “la cui ampiezza si riduce da -4,9% del secondo trimestre a -3,9% del terzo”, è la sintesi “delle diminuzioni su base annua dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-4,8%) sia di quelle nuove (-1,3%)”, evidenzia l’Istat. Torna quindi ad “ampliarsi il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove (3,5 punti percentuali da 2,9 del trimestre precedente)”. In media, nei primi tre trimestri del 2014, i prezzi delle case scendono del 4,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, “sintesi di un calo del 2,4% dei prezzi delle abitazioni nuove e del 5,5% dei prezzi di quelle esistenti”.
“Nel 2015 dovrebbero consolidarsi i timidi segnali di miglioramento registrati sul finire del 2014 – è il commento di Nomisma – sempre che il Paese riesca finalmente ad uscire dalla spirale di recessione e deflazione da cui fatica a divincolarsi. I dati diffusi oggi confermano la dicotomia tipica delle fasi di inversione ciclica: ad una moderata ripresa dell'attività transattiva fa riscontro una perdurante tendenza ribassista dei prezzi, seppure a tassi progressivamente decrescenti. In tale quadro, la modesta crescita dei prezzi di abitazioni nuove più che un segnale di ritrovato vigore deve essere ricondotto alla volatilità che caratterizza i mercati ‘sottili' in cui i prodotti sono tutt'altro che standardizzati. È impensabile che il fragile mercato immobiliare odierno possa muoversi in controtendenza rispetto al resto dell'economia”.