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Draghi: “L’Italia prosegua con le riforme, i mercati non temono le elezioni”

Il presidente della Bce commenta i risultati del voto nel nostro Paese: gli investitori non si sono fatti impressionare, le riforme proseguano come se ci fosse “un pilota automatico”. La ripresa, comunque, non si vedrà prima della fine dell’anno, secondo Draghi.
A cura di Biagio Chiariello
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Frankfurt, conferenza stampa di Mario Draghi

”I mercati non sono spaventati dai risultati delle elezioni italiani, perché sanno che si tratta di democrazia e la democrazia ci sta a cuore”. Sono rassicuranti le parole di Mario Draghi, che nella usuale conferenza stampa al termine del direttivo dell'Eurotower, prova a placare i timori italiani ed europei per le possibili ripercussioni internazionali dell’esito del voto. Ad ogni modo il governatore della Banca Centrale Europea sottolinea che “l’Italia deve proseguire sulla strada delle riforme” per il riconsolidamento dei conti pubblici e gli aggiustamenti strutturali dell'economia, "come se ci fosse una sorta di pilota automatico". Comunque, "guardando agli effetti di contagio" relativi al periodo di titubanze dei mercati seguite alle elezioni in Italia "sugli altri paesi è stata limitata", ha proseguito Draghi, "contrariamente a quanto sarebbe accaduto un anno un anno e mezzo fa. E questo è un altro segnale positivo”. Attenzione comunque anche alla chiamata alle urne nei paesi esteri: nei prossimi quattro anni, ricorda, nella zona euro sono previste 23 elezioni.

Va però detto che Draghi non ha dato rassicurazioni molto dettagliate sull’uscita dalla crisi. Ha ammesso che la debolezza economica nell’Eurozona si è protratta e che la ripresa ci sarà “più avanti” nel corso dell'anno. I recenti sviluppi di indicatori macroeconomici e indagini mostrano che "la debolezza economica si è protratta a inizio 2013, mentre si confermano segnali di stabilizzazione a livelli bassi" e i primi segnali di una graduale ripresa arriveranno soltanto "nella seconda parte del 2013" ha detto ancora Draghi. E ha annunciato che la Bce ha dovuto rivedere al ribasso le previsioni di crescita economica dell'area Euro per il biennio in corso. L'Eurotower prevede per il 2013 un Pil tra -0,9% e -0,1% e per il 2014 una crescita tra 0 e +2%. Gli aggiustamenti di bilancio in corso in numerosi paesi dell'Eurozona "continuano a pesare sull'attività economica", ha detto il governatore, che ha poi ribadito l'invito ai governi affinché proseguano con l'attuazione delle riforme strutturali, che dovranno accompagnare il processo di risanamento fiscale. Poi una precisazione:  la politica monetaria della Bce resterà "accomodante" di fronte a uno scenario di inflazione contenuta.

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