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Crolla la produzione industriale: netto calo nel 2019 e l’Italia torna indietro di sei anni

Crolla la produzione industriale a dicembre: un calo del 2,7% rispetto al mese precedente e una flessione tendenziale del 4,3%. Ma negativo è soprattutto il dato complessivo, certificato dall’Istat, del 2019: una flessione dell’1,3%, la prima su base annua dal 2014 e un calo mai così marcato dal 2013.
A cura di Stefano Rizzuti
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Pessime notizie per l’economia italiana: crolla la produzione industriale a dicembre e il dato è negativo anche per tutto il 2019. Dopo cinque anni di crescita, la produzione industriale nel 2019 scende dell’1,3%. A certificarlo sono i dati Istat sull’andamento dell’industria. Con un calo netto rispetto al 2018, quando invece la crescita era stata dello 0,6%. Si tratta della prima diminuzione dal 2014 e della più marcata dal 2013, ben sei anni fa. Particolarmente negativo è il dato mensile di dicembre, con un calo del 2,7% rispetto a novembre. La flessione su base annua, invece, a dicembre è del 4,3%.

Nel trimestre ottobre-dicembre la flessione della produzione industriale è dell’1,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Non si registrava un dato trimestrale così basso dal 2012. A diminuire a dicembre è soprattutto la produzione di beni intermedi, di energia e di beni strumentali. Si registrano incrementi solo sulla fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e sull’industria alimentare.

Guardando nel complesso il 2019, la produzione industriale è diminuita sull’anno precedente come non accadeva dal 2014. A risentirne soprattutto la produzione degli autoveicoli, con un calo del 13,9%: solo a dicembre il calo per l'industria delle auto è stato dell’8,6%. Flessione marcata anche per i beni intermedi, minore per quelli strumentali, con un lieve incremento per i beni di consumo e di energia. L’Istat sottolinea ancora: “Considerando l'evoluzione congiunturale dello scorso anno, si è registrato un aumento solo nel primo trimestre (al netto dei fattori stagionali), mentre nei successivi si sono avute continue flessioni, con un calo più marcato negli ultimi tre mesi dell'anno. Anche la dinamica tendenziale dell'indice corretto per gli effetti di calendario è stata negativa per quasi tutti i mesi del 2019”.

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