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Acquisti online, arrivano le nuove regole: pagamenti più sicuri ma anche più complicati

Dal primo gennaio 2021 arrivano novità per gli acquisti effettuati online: i consumatori dovranno effettuare un’autenticazione più complicata, con il riconoscimento biometrico o un codice ricevuto via messaggio, per essere maggiormente protetti da eventuali tentativi di truffa. Vediamo come cambiano le regole.
A cura di Stefano Rizzuti
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Novità per gli acquisti effettuati online dal primo gennaio. Arrivano le nuove regole per il commercio elettronico, con quella che viene chiamata Sca, ovvero Strong customer authentication, l’autenticazione del cliente “forte”. A prevederla è la direttiva europea sui pagamenti PSD2, messa a punto per proteggere da truffe e attacchi informativi i consumatori che effettuano acquisti online. Da gennaio, quindi, sarà necessaria un’autenticazione aggiuntiva (per esempio via sms o con riconoscimento biometrico) per autorizzare i pagamenti online.

Cosa cambia per i pagamenti online

Per completare gran parte degli acquisti online non basteranno più nome, numero, scadenza e codice di sicurezza delle carte di credito o comunque utilizzate per i pagamenti sul web. Bisognerà anche dimostrare di essere effettivamente titolari di quella carta e lo si potrà fare attraverso più sistemi. Si potrebbe, per esempio, ricevere un codice via sms, ovvero il cosiddetto codice Otp. Altro sistema è la chiavetta utilizzata per autorizzare i pagamenti. O, ancora, c’è la possibilità del riconoscimento biometrico, come nel caso dell’impronta digitale o del riconoscimento facciale. Tutte operazioni che si possono svolgere senza problemi attraverso gli smartphone.

Le nuove regole e i rischi per gli acquisti online

Le nuove regole sarebbero dovute entrare in vigore a partire da settembre del 2019, ma sono state rinviate per permettere agli operatori di adeguarsi. Ma la maggiore protezione del consumatore complica, inevitabilmente, l’acquisto per il consumatore e il timore è che questo comporti effetti negativi sulle vendite. Il rischio è quello di errori di sistema, tempi più lunghi per le transizioni e magari l’utente dopo un poco si stanca e rinuncia all’acquisto. Almeno questo è quanto emerso da un retro di Cmspi, una società americana che si occupa di consulenza per i pagamenti. Stessa società che ha inoltre stimato che con queste nuove procedure i pagamenti diventano più lunghi, passando mediamente a circa 60 minuti, con picchi di due minuti.

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