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Ebola: il mistero del siero segreto che avrebbe salvato i pazienti americani

Tre fiale di un siero sperimentale e “segreto”, conservate a temperature sottozero, sarebbero state trasportate dagli Stati Uniti alla Liberia nel tentativo di salvare il medico e la missionaria che hanno contratto il virus dell’Ebola. A rivelarlo è stata una fonte della Cnn.
A cura di Susanna Picone
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Il medico Kent Brantly e sua moglie.
Il medico Kent Brantly e sua moglie.

Sabato scorso è arrivato negli Stati Uniti Kent Brantly, medico americano di 33 anni che ha contratto il virus dell’Ebola in Liberia. Stando alle ultime notizie, le sue condizioni di salute – il medico è il primo paziente infettato con il virus dell'Ebola ad essere curato sul suolo americano – sarebbero migliorate dopo che gli avrebbero somministrato un siero sperimentale. Di questo siero ha adesso rivelato qualcosa di più una fonte della Cnn. Sarebbero state tre le fiale del siero top secret, conservate a temperature sottozero, trasportate dagli Stati Uniti alla Liberia la scorsa settimana, nel tentativo di salvare il medico 33enne e la missionaria Nancy Writebol, 59 anni. Un rappresentante dei National Institutes of Health avrebbe contattato la Samaritan's Purse, l'organizzazione umanitaria per cui i due cittadini Usa lavoravano in Liberia, per offrire il trattamento sperimentale, conosciuto come ZMapp, sviluppato dall'azienda biotech Mapp Biopharmaceutical. Sia Brantly che Writebol sarebbero stati informati del fatto che il trattamento non era mai stato testato su un essere umano, ma solo sulle scimmie. Secondo i documenti dell'azienda, quattro scimmie infettate a cui è stato somministrato il siero entro 24 ore sono sopravvissute. Sopravvissute anche due delle quattro scimmie sottoposte al trattamento entro 48 ore  mentre un'altra, che non ha ricevuto la cura sperimentale, è morta dopo cinque giorni.

I due pazienti Usa avrebbero accettato di provare il siero top secret

Questo siero, da quanto si apprende, sarebbe arrivato in Liberia giovedì e sia il medico che la missionaria avrebbero accettato di provarlo. Brantly avrebbe chiesto di somministrare la prima dose a Writebol: questo perché lui, essendo più giovane, aveva a suo parere più possibilità di combattere il virus. Ma in realtà poi, stando al racconto della Cnn, il siero sarebbe stato somministrato prima a lui dato che le sue condizioni erano notevolmente peggiorante. A quel punto le condizioni di Brantly sarebbero migliorare molto, i dottori avrebbero addirittura descritto gli eventi come “miracolosi”. Al contrario, non avrebbe reagito allo stesso modo l’altra paziente, a cui però sarebbe stata somministrata anche la terza dose disponibile. E a quel punto anche le condizioni di Writebol sarebbero migliorate. La donna che ha contratto il virus dell’Ebola è attesa, dopo l’arrivo del medico, nelle prossime ore in America.

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