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Di Battista: “M5s non vuole abolire le tasse universitarie, ma estendere le esenzioni”

Alessandro Di Battista spiega che il Movimento 5 Stelle è contrario alla proposta di Liberi e Uguali di abolire le tasse universitarie, ma si dice favorevole all’estensione dell’esenzione per chi ha redditi più bassi, fino a 23-25 mila euro di Isee.
A cura di Stefano Rizzuti
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La proposta di Pietro Grasso e di Liberi e Uguali di abolire le tasse universitarie non piace ad Alessandro Di Battista e al Movimento 5 Stelle: meglio un aumento dell’area degli studenti esenti. La proposta avanzata oggi da Di Battista, durante una iniziativa a Bologna, è quella di estendere le esenzioni fino a un reddito Isee di 23-25mila euro. “Noi crediamo – afferma – che alcuni cittadini con i redditi alti debbano pagare tasse universitarie”.

Il problema è che si investe poco nell’università oggi, secondo Di Battista: “Quello che non si dice mai è che l'Italia investe nell'università 7 miliardi, briciole, soprattutto se si pensa che ne sono stati dati 5 in 24 ore a Intesa Sanpaolo per comprarsi due banche venete spolpate dalla mala gestione”. "L'Italia – continua Di Battista – non investe in università e poi come fanno i giovani a trovare lavoro se non sono formati adeguatamente? Certo, prendono e scappano. Abbiamo sempre più persone anziane in questo paese, sempre meno giovani che lavorano e non si riescono a pagare le pensioni. È un circolo vizioso portato avanti da una politica scellerata che salva il sedere a qualche banchiere e quando si tratta di investire in università non li trova mai”.

Di Battista approfitta della sua presenza a Bologna per attaccare Pier Ferdinando Casini, candidato nel collegio uninominale del Senato nella coalizione di centrosinistra guidata dal Pd: “I dem candidano Casini per premiarlo del lavoro sporco che ha provato a fare senza esito come presidente della commissione Banche, provando a salvare la Boschi senza nemmeno riuscirci. Qui un partito che si vanta di avere legami con la storia della sinistra candida uno che era democristiano ancora prima di essere nato, mentre da noi decidono migliaia e migliaia di iscritti”.

Il parlamentare del Movimento 5 Stelle parla quindi delle Parlamentarie e delle polemiche sulle esclusioni di alcuni candidati: “Non metto in dubbio che ci siano bravissime persone che sono state escluse, ma ci sono un capo politico e un garante che si assumono delle responsabilità. Hanno ritenuto che qualcuno non era ancora pronto per un'esperienza parlamentare. Ma noi abbiamo potuto candidare migliaia di persone e fatto scegliere da migliaia e migliaia di iscritti. È normale che ci siano delle polemiche ma questo fa parte delle nostre regole interne”.

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