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Decapitato a Pesaro, suicida lo zio del complice: “Non ha retto alla vergogna”

Una tragedia nella tragedia. Lo zio di Marjo, il complice di Igli nel delitto di Ismaele Lulli, si è tolto la vita in Albania. E’ stata la madre del ragazzo a rivelarlo.
A cura di Biagio Chiariello
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Marjo (a sinistra) e Igli
Marjo (a sinistra) e Igli

Lo zio di Marjo Mema, ritenuto dagli inquirenti il complice di Igli Meta nell’omicidio di Ismaele Lulli, il 17enne ucciso nel pesarese con un profondo taglio alla gola la scorsa domenica, si è tolto la vita, impiccandosi, in Albania “per la vergogna di quanto accaduto a Mario”.  E’ quanto ha rivelato a Tgcom24 /NewsMediaset la mamma dello stesso ragazzo, Vera Mema. "Mario è un bravo ragazzo – dice – e questo cose non si fanno. Mio fratello si è ammazzato da solo, oggi". A trovarlo con la corda al collo è stato il figlio di 12 anni. La donna afferma di non crede alla versione di Igli: “Dopo una settimana ha cambiato idea, Mario è una vittima. Igli aveva preparato tutto da solo. Perché incolpare mio figlio?”.

L'omicidio di Ismaele

I ragazzi, 20 e 19 anni, avrebbero colpito Ismaele per gelosia, per punire le sue presunte avanche nei confronti della fidanzata di uno dei due, Ambera, che afferma solo di provare "amore per il killer. Lo aspetterò Igli per tutta la vita". Il 17enne sarebbe stato legato mani e piedi con del nastro isolante, sotto la croce in ferro alta tre metri della chiesa di San Martino al Poggio di Sant’Angelo in Vado, dove credevano si incontrasse con la giovane. Poi il fendente al collo, che lo ha quasi decapitato. Igli e Marjo avrebbero attratto la vittima, invitandola a fare un bagno nel fiume. Dopo averlo ucciso, ne avrebbero gettato il corpo giù da un dirupo alto 50 metri.

Ritrovata arma del delitto

Nel frattempo gli inquirenti hanno ritrovato il coltello che è stato usato nell’omicidio di Ismaele Lulli. Sono stati proprio i due ragazzi albanesi, attualmente detenuti nel carcere di Pesaro, a indicare il luogo dove avevano nascosto l’arma del delitto: era sotto un ponte, nelle campagne di Sestino, in provincia di Arezzo. La coppia vi sarebbe transitata per raggiungere il fiume a Borgo Pace, dove avrebbero fatto il bagno dopo aver ucciso Ismaele. Nella stessa zona è stato rinvenuto anche il cellulare del giovane, era stato lanciato tra la boscaglia che costeggia il fiume.

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