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Così è stato ucciso Ismaele Lulli, il 17enne pesarese sgozzato e gettato in un dirupo

Il ragazzo albanese sarebbe stato ucciso da due amici, connazionali, per ragioni di gelosia.
A cura di Davide Falcioni
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Ucciso per gelosia. Ismaele Lulli, il 17enne albanese di Sant'Angelo in Vado, in provincia di Pesaro Urbino, avrebbe avuto come unica colpa quella "di essere un ragazzo a cui piaceva conoscere altre persone, in una realtà piccola ed essenzialmente sana". A parlare in conferenza stampa è il colonnello dei carabinieri Antonio Sommese. Secondo gli investigatori, la vittima avrebbe "commesso l'errore di aver suscitato la gelosia di uno dei due, fidanzato con una ragazza anche lei del luogo". Il giovane "ha iniziato a convincersi che il ragazzo in questione fosse interessato o addirittura avesse avuto una relazione con la sua fidanzata". I due sono ragazzi  di 19 e 20 anni, suoi connazionali, che ieri sono stati interrogati a lungo e quindi fermati. Nella concitazione degli eventi i due presunti assassini si sono portati via anche una scarpa della vittima, hanno fatto sapere inoltre gli investigatori sottolineando che "uno dei due fermati è stato trovato in macchina": probabilmente "si stava organizzando per tornare in Albania". Durante il trasferimento in carcere dei due fermati ci sono stati momenti di tensione a Sant’Angelo in Vado: decine di persone si erano radunate davanti alla caserma ed hanno lanciato invettive nei confronti dei ragazzi.

Gli indizi contro i due presunti assassini di Ismaele Lulli

Secondo gli investigatori Ismaele Lulli è stato sgozzato domenica per motivi di gelosia e quindi scaraventato in un dirupo di 50 metri, pagando con la vita il presunto corteggiamento della fidanzata di uno dei due sospetti assassini. E dire che il 17enne era amico dei due fermati: frequentavano la stessa scuola, l'Istituto Alberghiero di Piobbico, incontrandosi tutte le mattine alla fermata dell'autobus. L'amicizia è però sfociata in un efferato delitto ed è stato un sms spedito dai due ragazzi a Ismaele ad aver allarmato gli investigatori e il pm Irene Lilliu. "Ti passiamo a prendere con la macchina per andare a fare un bagno al fiume".

I due ragazzi sospetti di aver ucciso Ismaele vivono in Italia da 6 anni e sono figli di piccoli artigiani. La loro sarebbe stata un'esecuzione in piena regola e contro di loro ci sarebbero innumerevoli indizi: i due avrebbero seminato pezzi di vestiti macchiati di sangue, gettandone altri nel dirupo. Lo impronte digitali sono state trovate sullo scotch usato per immobilizzare mani e piedi del diciassettenne e sul suo telefonino. Ci sarebbe inoltre la loro regia dietro quell’improbabile e misterioso sms di Ismaele alla mamma e alla fidanzata, "Cambio vita e vado a Milano. Non cercatemi", inviato domenica prima della scomparsa. Tutti gli indizi finora portano sempre ai due giovani albanesi, che intanto continuano a negare. I loro alibi, però, vacillano sempre più.

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