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Dal 1 novembre la benzina ancora più cara, nuova accisa per l’emergenza alluvioni

Il Governo impone l’ennesima tassa sui carburanti come quelle sulla guerra in Abissinia e il disastro del Vajont. L’Agenzia delle dogane ha comunicato che verrà introdotto un aumento di 0,89 centesimi di euro al litro sui prezzi di gasolio e benzina.
A cura di Antonio Palma
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Il Governo impone l'ennesima tassa sui carburanti come quelle sulla guerra in Abissinia e il disastro del Vajont. L’Agenzia delle dogane ha comunicato che verrà introdotto un aumento di 0,89 centesimi al litro sui prezzi di gasolio e benzina.

L’aumento continuo della benzina come rilevato dagli ultimi dati Istat non accenna a fermarsi e da domani è previsto un nuovo aumento. Questa volta l’incremento è dovuto all’aumento dell’accisa per finanziare gli interventi di emergenza in Liguria e Toscana devastate dalle alluvioni. A renderlo noto è l’Agenzia delle Dogane che, in una nota, specifica come a seguito di quanto deciso dal Consiglio dei Ministri, cioè “di reintegrare il fondo per le spese impreviste di un importo pari a 65 milioni di euro per l'anno in corso, al fine di finanziare gli immediati interventi resi necessari dall'evento calamitoso", è stato deciso l’incremento dell'aliquota d'accisa sulle benzine e sul gasolio di 0,89 centesimi di euro al litro a cui va aggiunta l'IVA al 21%.

Un nuovo aumento che sicuramente non farà piacere a nessuno anche perché, nonostante la nota dell’agenzia specifica che il provvedimento dovrebbe essere valido fino alla fine dell’anno, tutti sanno che in Italia non è così remota la possibilità che questa tassa rimanga poi per sempre. Tutti per solidarietà sarebbero ben disposti ad accettare un nuovo aumento del prezzo del carburante per soli due mesi, ma in tanti scatta la paura che questo sia solo un modo per aumentare i prezzi per sempre.

In Italia, infatti, sono ancora in vigore accise per emergenze che non sono più tali. L’ultimo incremento in ordine di tempo è stato quello del giugno 2011, quando è stata introdotta la tassa di 4 centesimi per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica. L’emergenza è passata, ma la tassa è ancora esistente. Ma se in questo caso potremmo giustificare la non soppressione dell’aumento con il fatto che magari la situazione ancora non è del tutto risolta, non possiamo fare altrettanto per quelle tasse che sono servite a finanziare le varie ex emergenze: dal terremoto in Irpinia del 1980, all’alluvione di Firenze del 66, dal terremoto del Friuli del 73 al disastro del Vajont del 63. Ma se c’è da stupirsi di fronte a queste, c’è da rimanere basiti quando scopriamo che l’aumento dell’accisa per finanziare la guerra in Etiopia del 1935 è ancora in vigore.

Alcune delle accise sui carburanti ancora in vigore

Purtroppo anche in questo caso il Governo non ha trovato di meglio da fare che tassare i cittadini, in un periodo di grave crisi dove il rischio di stagnazione dei consumi è un allarme lanciato da più parti. Ai poveri abitanti delle zone colpite dall’alluvione andrà anche peggio, infatti, per gli abitanti della Toscana è già previsto un ulteriore aumento di 5 centesimi al litro sulla benzina dal 1° gennaio 2012, in quanto come stabilito dal decreto milleproroghe per poter accedere al Fondo nazionale di Protezione civile in caso di eventi eccezionali le Regioni devono aumentare fino a 5 centesimi al litro le accise sulla benzina. C’è ancora da chiedersi se a pagare sono sempre i poveri cittadini?

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