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Sotto la “Madonna zingara” della Galleria Corsini scoperto un dipinto con San Francesco

Dai primi risultati nel restauro in corso alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma è emersa la presenza di un altro dipinto sotto la tela della Madonna del latte di Murillo, probabilmente dedicato alla figura di San Francesco. Il dipinto, conosciuto anche Madonna zingara e amato da scrittori come Gustave Flaubert, promette altre novità in futuro.
A cura di Redazione Cultura
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Sotto la Madonna zingara amata da Flaubert, ecco apparire un altro dipinto. Il soggetto, dopo le prime analisi, ritrarrebbe San Francesco d'Assisi nell'atto di pregare. È la scoperta messa a punto alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma che, dopo aver avviato a ottobre 2020 il restauro della Madonna del latte di Bartolomé Esteban Murillo, una delle opere più ricercate e ammirate nell’Ottocento dai visitatori che frequentavano la Galleria Corsini e la sua preziosa collezione, dove l’opera è tutt’ora conservata.

Sono innamorato della Vergine di Murillo della Galleria Corsini. La sua testa mi perseguita e i suoi occhi continuano a passarmi davanti come due lanterne danzanti”.

Così scriveva lo scrittore Gustave Flaubert nel 1851, restandone ammaliato. L'opera, in effetti, è stata soprattutto nel XIX secolo una delle opere più di moda e famose della sua epoca. Moda che potrebbe tornare in auge dopo il restauro, portato avanti da Alessandra Percoco, del laboratorio di restauro delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, diretto da Chiara Merucci. Per il momento la tela è stata sottoposta per la prima volta ad una serie di indagini diagnostiche: radiografia, riflettografia IR, analisi multispettrali, fluorescenza a raggi X (XRF) e a un’accurata opera di pulitura per rimuovere le vernici ossidate e vecchi ritocchi. Sono stati effettuati anche alcuni prelievi per effettuare analisi stratigrafiche sull’opera.

Il risultato più eclatante, sin qui raggiunto, fanno sapere dal prestigioso museo capitolino, è stata la scoperta della figura di un santo, quasi sicuramente di un San Francesco in preghiera, in fase avanzata di esecuzione, al di sotto della figura della Vergine. Sottolinea Alessandro Cosma, curatore delle Gallerie e responsabile dell’intervento: “Il riuso delle tele non è una novità, ma qui l’eccezionalità sta nell’impiego di parti appartenenti a una figura precedente riusate come base per il nuovo quadro, come le pieghe del saio del santo che formano il panneggio della gamba della Madonna”.

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I lavori di restauro come quelli di ricerca proseguono per cercare ulteriori segreti della tela e per approfondire l’avvincente storia collezionistica dell’opera, alla quale gli studi in corso hanno aggiunto importanti tasselli. Tutte le scoperte e le novità saranno oggetto di una presentazione a Palazzo Barberini nell’aprile di quest’anno.

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