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Slow looking, alla Tate Gallery di Londra è guerra agli sguardi troppo rapidi sui quadri

Secondo alcuni recenti studi, i visitatori osserverebbero in media ogni dipinto per non più di 8 secondi. Così la Tate Modern di Londra ha scelto di fare la guerra alla superficialità e alla velocità, realizzando una guida allo “slow looking”: per imparare a godersi un’opera d’arte per tutto il tempo necessario.
A cura di Redazione Cultura
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Secondo alcuni recenti studi, i visitatori della Tate Modern di Londra osserverebbero in media ogni quadro per non più di 8 secondi. Poco, troppo poco per capire davvero un'opera d'arte. Sono le controindicazioni del turismo di massa, delle visite forzate in cui bisogna spremere il massimo da un'opera e da un museo in poco tempo. Così la Tate di Londra corre ai ripari, approntando una guida allo "slow looking", lo sguardo lento. Come in cucina, come per la televisione, la radio. Adesso è tempo anche per i musei.

La Tate si è unita alle gallerie di tutto il mondo per celebrare lo "Slow Art Day", producendo una guida su "slow look" per incoraggiare i visitatori a trascorrere almeno dieci minuti a godersi le loro opere d'arte preferite. Ad essere causa di questa guerra alla velocità, un recente studio che sostiene che i visitatori trascorrono in media otto secondi guardando ogni opera esposta in galleria. Per questo i curatori del museo britannico hanno organizzato uno speciale evento gratuito per aiutare gli ospiti a riconnettersi.

Sulle orme della "slow television", della "slow radio", alla tate hanno ribattezzato il nuovo fenomeno "slow looking" per incoraggiare i visitatori a "guardare in dettaglio un'opera d'arte". Nel perseguimento della sua lotta alla superficialità, la Tate Modern sarà affiancata da altre istituzioni britanniche, tra cui l'Ashmolean Museum di Oxford, lo Yorkshire Sculpture Park e il Ruskin Museum per la Slow Art Day, una campagna globale celebrata sabato.

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