Sick Luke: “Non ho mai pensato al ritiro, ma dovevo fermarmi. Diventando padre ho ritrovato me stesso”

A tre anni da X2, Sick Luke torna con Dopamina: un disco che racconta la sua nuova vita, da produttore a tempo pieno e soprattutto da padre. Tra pause necessarie, il coinvolgimento di vecchi e nuovi rapper, da Tony Effe a Sayf, e l'origine di Da quando ci sei tu con Alfa, Sick Luke ha raccontato la genesi di Dopamina e anche alcune curiosità sulla sua "versione 2016". Qui l'intervista a Sick Luke.
Com'è cambiata la tua vita da X2?
In questi ultimi tre anni sono diventato padre, palestrato, musicista a tempo pieno (ride n.d.r). Ho cambiato la mia routine, il mio equilibrio. Adesso sono pieno di dopamina, per quello si chiama così il disco.
C'è stato qualche momento di appannamento?
Non ho mai avuto un appannamento, però ho avuto un momento di pausa che mi serviva. Dopo 10 anni di musica, dovevo prendermi una pausa, sono diventato padre e dovevo ritrovare me stesso, essere concentrato sulla mia famiglia. Poi ho ritrovato le energie e ho deciso di tornare per un nuovo album.
Come cambiano i punti di partenza di X2 e Dopamina?
Nel 2022 avevo deciso di voler allargare il mio suono, far vedere a tutti che ero capace di fare anche altro: era successo con Neverlan, assieme a Mecna, ma volevo essere chiaro sul mio obiettivo: arrivare ad altre persone. E lo stesso accade con Dopamina: non voglio che si avverta un calo di attenzione sul mio lavoro. Poi ci sono i blog su YouTube e TikTok: si è allineato tutto.
Nell'intro del disco c'è un riferimento alla musica come strumento di salvataggio: ti immedesimi in questa visione?
Sì, la musica mi ha salvato, ho lasciato anche la scuola per questo: quando hai una passione così forte, che ti permette anche di guadagnare, devi seguirla. Non so cosa avrei fatto senza.
Come nascono Da quando ci sei tu e la collaborazione con Alfa?
Stavo scrollando il cellulare e tra i tanti artisti con cui provavo mi sono chiesto chi potesse esserci in Dopamina: volevo fare una sessione con lui. Ci siamo visti ed è cominciata una grande chiacchierata, abbiamo parlato di come stessero andando le nostre vite e lui mi ha proposto di scrivere una canzone per mio figlio, a cui è dedicato il disco.
Teseo?
Sì, sapevo che avrebbe spaccato, non ho dovuto modificare nulla. Tra l'altro la mia compagna l'ha sentita e quando ho visto scendere la lacrima, sapevo che era perfetta.
Com'è cambiata la tua vita da genitore?
Ho un motivo in più per quello che faccio, adesso non posso rallentare perché ho Teseo. Nessuno mi può far del male, ho il mio migliore amico a casa che mi aspetta.
Qual è l'elemento che mette il timbro sulle tue produzioni adesso e quale pensi sia il più riconosciuto dei tuoi inizi?
Come tutti sanno, non so suonare gli strumenti, non mi ricordo alcune note dove stanno (ride ndr). All'inizio le note ripetute, a volte in maniera uguale infatti alcuni artisti del mondo indie mi dicevano: "Cavolo, hai fatto la scala?". Io nasco come beatmaker, campionando i film horror e le colonne sonore. Oggi riconosco di saper suonare un po' di più e il mio campionario è molto più vasto.
A volte ti manca la spensieratezza degli inizi?
Un po' sì, perché alcune volte non riflettevo sull'uscita di cose sperimentali e non mi facevo frenare. Adesso ci metto molto più tempo, lavoro molto di più.
Ti infastidisce il continuo richiamo alla versione 2016 di Sick Luke?
No, mi fa piacere che ci sia gente così tanto attaccata a quella musica, significa che sono riuscito a entrare già nel loro cuore così tanto. Loro sono stati soddisfatti, ma sto pensando agli altri: voglio creare un bel catalogo. Vorrei che i ragazzi nuovi che si avvicinano alla mia musica, dopo anni, abbiano la stessa reazione di quelli che pensano al mio 2016.
Che effetto fa vedere Sick Luke e thasup in un brano, anche se era già accaduto in X2?
Diciamo che in Italia, nelle produzioni, abbiamo aperto le porte io, lui e Charlie Charles. Ma lui è un musicista di quelli tosti, mi faceva degli esempi sugli accordi per i vari mood dei brani: veramente un genio. Io e lui abbiamo anche altre cose, siamo una garanzia, e abbiamo una bella alchimia insieme.
Se guardo ad alcuni dei protagonisti di questo disco, te compreso, ormai siete quasi tutti genitori.
Penso che sia il momento: in America fanno figli a 18 anni. Credo che dipenda anche dal fatto che ormai siamo tutti a posto economicamente, penso sia il primo problema dei ragazzi italiani che non fanno figli. Poi io ho aspettato anche perché volevo che mio figlio avesse tutto: ho comprato la prima casa. E anche i miei amici rapper hanno fatto lo stesso.
Tu hai cominciato a produrre a 13 anni: se tuo figlio ti chiedesse un consiglio per diventare un producer, ma anche un rapper, cosa gli diresti?
Non entrare nel mondo della musica, subito (ride ndr). Farei come mio padre con me, ha visto che mi piaceva e ha investito il suo tempo, ma non bisogna forzare.
Viene con te già in studio?
Viene in studio, gioca con la tastiera: gliene ho comprata una amatoriale a casa per abituarlo. Poi quando ha ascoltato alcune tracce del disco, si è messo a ballare. Credo sia la cosa più pura che esista e vorrei che la musica colpisse nelle stesso modo le persone.
Quindi dopo Libertà e Father's Day, nel prossimo album ci sarà la sua strofa?
Deve spaccare, deve avere delle belle barre.
Nell'intervista al podcast One More Time hai accennato a un momento in cui avevi pensato di ritirarti dalla musica: ti volevo chiedere se l'aspetto familiare possa influenzare questa scelta in futuro?
No, perché è come in palestra, se smetti per un anno diventi secco. Io ho fatto dei beat, anche se non ho i video, in cui Teseo stava accanto a Marina (la compagna Marina Morasca, in arte Marïna, ndr) nei primi giorni di vita e io stavo nel letta a fianco a lavorare. È il mio pane quotidiano, non posso non farlo.