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Pompei, “Una priorità per questo Ministero”

Le parole del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi riportano l’attenzione sulla situazione degli scavi di Pompei, sottolineando la vicinanza del Governo al sito, uno dei più amati al mondo. Con la speranza che alle promesse corrisponda l’impegno.
A cura di Nadia Vitali
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Le parole del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi riportano l'attenzione sulla situazione degli scavi di Pompei, sottolineando la vicinanza del Governo al sito, uno dei più amati al mondo. Con la speranza che alle promesse corrisponda l'impegno.

Per il nuovo Governo «Pompei resta una priorità» e dunque non più quel grattacapo che sembrava essere diventato a causa della sua rovina a cui nessuno era interessato a voler porre un freno: i crolli dell'anno scorso presso la Casa dei Gladiatori e la Casa del Moralista avevano scosso gli archeologi, gli intellettuali, gli appassionati ma anche le stanze del potere, fino alle dimissioni presentate dall'allora Ministro Sandro Bondi. Tutti troppo piccoli dinanzi al gigante che si stava sgretolando.

Una preoccupazione (e forse per qualcuno nulla più che una seccatura) Pompei, flagellata da nubifragi autunnali ed infestata da erbacce che crescono negli interstizi tra una pietra e l'altra, che ha scatenato quasi una psicosi sia tra coloro che si occupano della manutenzione ordinaria del sito, quotidianamente terrorizzati al pensiero di un nuovo crollo, sia tra i semplici amanti della città romana, talvolta messi in allarme da notizie poi smentite.

Giungono quasi come un balsamo, dunque, le parole del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi, pur con la consapevolezza che ad esse deve necessariamente corrispondere l'impegno: eppure, in questo mondo oscuro in cui ci sta gettando la crisi economica, la speranza che sia la cultura una piccola arma di riscatto per un paese preoccupato ed avvilito resta pur sempre qualcosa a cui aggrapparsi. E poi ci sono sempre quei 105 milioni di euro dell'Unione Europea che consentiranno ai lavori di restauro e manutenzione di prendere il via a partire da settembre/ottobre del 2012, non prima a causa dei tempi tecnici indispensabili all'espletamento dei bandi di gara europei.

I lavori che non necessitano di gara, invece, cominceranno nel corso del primo trimestre dell'anno prossimo e saranno per lo più opere volte alla messa in sicurezza degli edifici della città più affascinante del mondo; previste venti assunzioni, tra cui circa sette o otto saranno archeologi: «Grazie al cielo qui a Pompei, anche con i prossimi pensionamenti, siamo andati un po' in controtendenza ed avremo un turn-over. I 20 tecnici ci consentiranno di sopperire alle necessità più urgenti» ha dichiarato il Ministro.

La visita di Ornaghi di domenica aveva l'intento di testimoniare la «vicinanza» del Governo al sito; nell'ammirare le meraviglie della cittadina posta ai piedi del Vesuvio, il nuovo Ministro ha rilevato come alcune aree siano tenute molto bene grazie al massimo impegno e come altre abbiano assolutamente bisogno di interventi immediati. Del resto, Pompei è lì e sta aspettando: che la sua bellezza diventi davvero qualcosa da proteggere e mai più il pretesto della politica per lanciarsi accuse ed ingiurie.

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