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Cosa significa coprifuoco e perché si chiama così

In Lombardia, Campania, Lazio e in altre zone d’Italia sta per partire il coprifuoco. Per le ore notturne e le prime del mattino in queste regioni sarà impossibile circolare e svolgere qualsiasi attività. Vediamo nello specifico cosa significa questo termine, da dove viene e in quali occasioni storiche è stato già usato.
A cura di Redazione Cultura
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In alcune regioni italiane sta per partire il coprifuoco. A iniziare saranno Lombardia, Campania e Lazio, ma non è escluso a breve che anche altre zone decidano di applicarlo. In Francia, dove già dalla settimana scorsa, è vigente lo chiamano "confinement", confinamento notturno. Anche in Gran Bretagna, in diverse zone, è attivo un nuovo lockdown. Da noi, invece, si preferisce l'espressione coprifuoco, termine la cui origine risale al Medioevo, ma che nel tempo ha assunto diversi nuovi significati. Vediamo quali.

L'origine del termine coprifuoco

Il termine in italiano nasce da un'usanza diffusa nel Medioevo, quando in alcune città, al fine di prevenire gli incendi, veniva imposto lo spegnimento di ogni fuoco, lume o lanterna durante le ore notturne. Il rintocco di una campana o lo squillo di una tromba segnalava agli abitanti di una città l’obbligo di spegnere il fuoco sotto la cenere come precauzione per evitare incendi accidentali.

Ma il termine coprifuoco è stato spesso utilizzato per indicare la pratica diffusa, durante i periodi bellici, per proteggere o controllare la popolazione, a seconda degli scopi delle autorità. Nel nostro Paese, ad esempio, durante l'occupazione nazista fu imposto in diverse località da Sud a Nord il coprifuoco notturno per impedire assembramenti della popolazione locale. In questo caso, chiunque non avesse un permesso era tenuto a rimanere nella propria abitazione per non incorrere a sanzioni. Il coprifuoco che le nostre autorità immaginano di applicare relativamente al Covid-19 è da intendersi, da questo punto di vista, più vicino a quest'ultimo.

Che cosa significa la parola "coprifuoco" ai giorni nostri

Nel vocabolario Treccani, la definizione della parola coprifuoco è la seguente: "Divieto straordinario di uscire durante le ore serali e notturne imposto dall’autorità per motivi di ordine pubblico, in situazioni di emergenza". Ovviamente in senso estensivo, evidenzia il vocabolario, spesso viene usata questa parola per definire una proibizione evidenziata in maniera scherzosa: "Non vengo al pub, mia madre ha messo il coprifuoco". Allo stesso tempo, coprifuoco non è nemmeno paragonabile all'altra che abbiamo imparato a usare in questi mesi – lockdown – che indica uno stato di blocco delle attività, di isolamento di un luogo, diverso quindi da un blocco per fasce orarie come indica, per l'appunto, uno stato di coprifuoco.

Il coprifuoco in Lombardia, Campania e Lazio

Nell’ultimo bollettino di ieri 22 ottobre sono saliti a 15.199 i contagiati e 127 morti. Record assoluto di contagi in Lombardia, dove oggi scatta il coprifuoco dalle 23 alle 5, con 4.126 nuovi casi giornalieri. Limitazione agli spostamenti in Campania con la nuova ordinanza firmata da De Luca. In Piemonte chiudono i centri commerciali non alimentari e sono in arrivo strette anche per Lazio e Liguria. Nuovo possibile lockdown in Italia se si superano i 2300 pazienti in terapia intensiva.

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