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Cosa sta facendo la Bce sui tassi d’interesse e cosa significa per chi ha un mutuo da pagare

Ancora nessun taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea, ma il prossimo incontro del 6 giugno potrebbe essere quello buono. L’inflazione è in forte calo, e le conseguenze dei tassi d’interesse così alti si stanno facendo sentire su chi ha un mutuo a tasso variabile o vorrebbe chiederne uno.
A cura di Luca Pons
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La Banca centrale europea ha deciso ancora una volta di non alzare né abbassare i tassi d'interesse. La comunicazione è arrivata ieri, e molti analisti ora pensano che il prossimo incontro del direttivo della Bce – previsto per il 6 giugno, dato che si svolgono ogni sei settimane – sarà quello buono per un calo. Nel frattempo, la situazione sta leggermente migliorando rispetto a pochi mesi fa per chi ha un mutuo a tasso variabile o per chi deve chiedere un nuovo prestito, ma fino a quando la Bce non taglierà ufficialmente i tassi non è detto che questo calo dei costi continui.

Qual è la situazione dei tassi d'interesse oggi e come ci siamo arrivati

Al momento i tassi d'interesse europei sono al loro massimo storico, dopo che la Banca centrale ha effettuato dieci rialzi consecutivi tra il 2022 e il 2023. Negli ultimi cinque incontri, poi, c'è sempre stata la decisione di restare sullo stesso livello, senza aumenti ma anche senza cali. Ad esempio, oggi il tasso sui rifinanziamenti principali è al 4,5%, e questo significa che le banche che prendono in prestito soldi dalla Bce per una settimana (cosa che avviene costantemente) devono pagare un interesse del 4,5%. Di conseguenza, quando poi quelle stesse banche effettuano un prestito ai cittadini e alle imprese che accendono un mutuo, tendono a chiedere tassi d'interesse alti, e quindi rate piuttosto care.

Alla base delle decisioni della Banca centrale europea ci sono tantissimi fattori diversi, ma uno particolarmente importante è il tasso d'inflazione, cioè quanto aumentano rapidamente i prezzi. Nel 2022 l'inflazione in Europa è schizzata alle stelle, toccando anche in Italia livelli che non si vedevano dagli anni Ottanta.

Proprio per questo la Bce ha iniziato ad alzare i tassi d'interesse. A grandi linee, l'idea è che più denaro c'è in circolazione, e più l'inflazione accelera. Alzando i tassi d'interesse, meno persone e meno aziende chiedono prestiti, quindi i soldi circolano di meno e l'inflazione rallenta.

Perché da giugno potrebbe partire il calo

Finora questo meccanismo sembra aver funzionato: negli ultimi mesi l'inflazione è scesa parecchio, sia in Italia che nella zona Euro. È anche il motivo per cui molti prevedono che a giugno potrebbe arrivare il primo taglio dei tassi d'interesse della Bce. A giugno arriveranno dei dati più aggiornati che mostreranno come sta andando l'inflazione in Europa.

Se si confermerà in calo (l'obiettivo è riportarla attorno al 2% in poco tempo), allora dovrebbe arrivare una marcia indietro. Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, ha anche detto che alcuni governatori – cioè i presidenti delle banche nazionali – erano pronti a tagliare i tassi d'interesse già ieri, ma la maggioranza ha preferito aspettare più conferme.

Cosa cambia per chi ha un mutuo o deve accenderne uno

Sembra probabile che a giugno arrivi un primo taglio anche perché un livello così alto dei tassi d'interesse danneggia due categorie piuttosto grandi della popolazione: le imprese e le persone che hanno un mutuo a tasso variabile, e quelle che vogliono richiedere un nuovo prestito. Infatti, come detto, le singole banche si basano anche sui tassi della Bce per decidere quale interesse offrire ai propri clienti.

Negli ultimi due anni, chi aveva un tasso a mutuo variabile ha visto le rate crescere costantemente, e solo di recente potrebbe esserci stato un primo calo. Lo stesso vale per chi vorrebbe accendere un mutuo e guarda alle offerte disponibili, sia per il tasso fisso che per quello variabile. Si è ‘salvato' solo chi aveva già un mutuo a tasso fisso, e quindi non ha subito cambiamenti nei pagamenti.

Negli scorsi mesi, alcune banche hanno iniziato a ridurre i tassi d'interesse, proprio perché si prevede che presto la Bce farà un taglio, anche se ridotto. Da lì dovrebbe iniziare una graduale discesa fino alla fine dell'anno. Per adesso, però, si tratta solo di previsioni. Il 6 giugno arriverà la risposta definitiva.

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