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Klimt ritrovato a Piacenza, dubbi dei periti: “Potrebbe essere un falso”

Secondo alcune indiscrezioni trapelate dalla Procura della Repubblica di Piacenza, il primo perito che ha analizzato il “Ritratto di signora” di Gustav Klimt ritrovato a Piacenza dopo 22 anni avrebbe dei dubbi sull’originalità dell’opera. Adesso tocca agli altri esperti esaminare l’opera e dire la propria.
A cura di Redazione Cultura
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Un altro colpo di scena si aggiunge al presunto ritrovamento di un dipinto di Klimt a Piacenza lo scorso 10 dicembre. Ci sarebbe infatti più d'un dubbio su "Ritratto di Signora", il quadro del pittore austriaco trovato per caso nei giorni scorsi in uno scantinato della Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di, laddove l'opera era stata trafugata oltre vent'anni fa. Secondo indiscrezioni non confermate, dalla Procura della Repubblica di Piacenza arrivano voci relative ai dubbi del primo perito incaricato di esaminare l'opera. Il mistero si infittisce.

L'opera attualmente si trova in un luogo nascosto, dove gli esperti lo stanno esaminando. Tuttavia l'entusiasmo iniziale, relativo a indizi che potavano tutti nella stessa direzione, sta scemando da quando il primo esperto ha analizzato l'opera e avrebbe sollevato i primi dubbi. Sui quali non c'è ancora nessuna certezza. Eppure nei giorni scorsi era subito trapelata fiducia, perché molti erano a un primo sguardo gli elementi che facevano propendere per l'originalità dell'opera.

Tutti gli indizi sull'originalità (e un dubbio)

Qualche giorno fa, nello scrivere sugli indizi che propendevano a favore dell'autenticità del dipinto, avevamo già indicato alcuni dubbi. Nonostante i timbri originali, la ceralacca e i cavi di rame, il soggetto, il luogo del ritrovamento e la presenza di un dipinto “fantasma” che Klimt avrebbe realizzato sotto il “Ritratto di Signora”.

La "maledizione" dei quadri di Klimt

Il ritrovamento dell'opera "Ritratto di Signora", avvolta in un sacco della spazzatura nello stesso luogo dov'era stato derubato, aveva fatto tornare in mente agli esperti la "maledizione" che grava su alcune opere di Gustav Klimt da decenni. Come il dipinto “Medicina”, che all’epoca fu considerato pornografico e che sparì nel nulla nel 1945, sul finire della Seconda guerra mondiale.

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