I Coma Cose si sono lasciati: l’avvocato Tozzi sui diritti d’autore dei brani e i concerti cancellati

I Coma Cose hanno annunciato la loro separazione. Il duo, protagonista solo nell'ultimo anno con la hit Cuoricini e l'uscita dell'album Vita_Fusa, ha ufficializzato non solo la fine della loro relazione, ma anche del duo che aveva raggiunto il successo a Sanremo 2021 con Fiamme negli occhi. I due, solo 12 mesi fa, erano convolati a nozze dopo aver superato una crisi che racconteranno proprio in Vita_Fusa. Ma allora qual è il futuro del brand Coma_Cose, ma soprattutto cosa succederà ai due autori? Per questo motivo, abbiamo contattato l'avvocato Ferdinando Tozzi, giurista italiano esperto nel diritto dello spettacolo e tra i maggiori esperti di diritti d'autore in Italia nei settori della musica, dell'audiovisivo e dell'editoria.
Cosa accadrà a Fausto Lama e California dopo la separazione del duo Coma Cose
Tra i nodi principali che interessano il futuro del brand Coma Cose c'è proprio l'immediato futuro dopo la scelta dei cantanti, come il rapporto con la casa discografica: "Ovviamente dipende dai contratti che hanno stipulato, ma nella mia esperienza pluriventennale, quando un gruppo decide di sciogliersi, ci sono due strade. L'etichetta discografica può prevedere che i due artisti continuino il loro lavoro da solisti all'interno dell'etichetta. Sono accordi che valgono anche quando uno dei membri decide di prendersi una pausa per un progetto solista, e in quel caso non può chiaramente utilizzare il nome del gruppo".
Come si divideranno le royalties dei brani pubblicati finora dai Coma Cose
C'è anche un'alternativa, nel caso molto più raro, in cui l'etichetta discografica, in questo caso Warner, può decidere di chiudere il rapporto con i due autori: "In questo caso, si sceglie di corrispondere ciò che gli artisti hanno maturato, chiudendo lì il loro rapporto". E nel caso di separazione dell'etichetta, il duo, come specifica Tozzi, continuerebbe a ricevere le royalties della musica pubblicata fino a quel momento: "I due artisti continuerebbero a ricevere in base ai contratti, che presumo siano uguali, i loro diritti d'autore. Poi c'è un caso un po' più raro, ma che può accadere".

Un titolare terzo del marchio Coma Cose e la clausola scioglimento nei contratti
In merito, infatti, Tozzi sottolinea come ci possa essere un soggetto terzo che possegga la titolarità del marchio e del nome del gruppo come marchio: "Nel caso ci fosse questa terza persona, titolare del marchio, può decidere di chiamare altri due artisti e rilanciare il gruppo Coma Cose. È rarissimo ma non è vietato". Una soluzione sui contratti per gli artisti, soprattutto se in gruppo, sembra essere l'inserimento di una clausola in merito allo scioglimento: "Diventa fondamentale utilizzare una clausola che preveda tutto quello che può succedere, anche perché è necessario risolvere queste casistiche a priori, in maniera tale che dopo non ci siano problemi interpretativi, comunque in un forte contesto di tensione, che è normale quando accadono certe cose: si rischia lo scontro".
Cosa accadrà con i brand con cui collaborano
Ma i Coma Cose negli anni sono diventati anche testimonial pubblicitari, ricevendo anche introiti da impegni commerciali: "Poniamo il caso che una loro pubblicità scada ad aprile 2026, è chiaro che il contratto va adempiuto. È molto difficile, quasi assurdo che un'azienda decida di non averli più come testimonial perché la loro separazione non rappresenta più l'immagine del brand". Ma c'è anche un altro elemento, confermato anche dalla nota stampa di Magellano Concerti, in merito ai restanti due concerti della band del 27 ottobre al Forum D'Assago di Milano e il 30 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma: "Anche se ho letto che sono state annullate, la band avrebbe dovuto portare a compimento le altre due date".
I problemi dell'annullamento delle date al Forum D'Assago e al Palazzo dello Sport
Tozzi spiega cosa succede in questi casi, molto simile a ciò che avviene agli artisti al loro ultimo tour: "Nei panni di un produttore di live, se ho previsto un contratto di tot date, ma lo scioglimento arriva prima della fine, bisogna fare un attimo due conti". L'avvocato spiega che, normalmente, nei contratti live, viene previsto un garantito legato alle date, tra produttore e artista: "Solitamente, funziona così: se io organizzo 10 date con un compenso, è normale che se ne fai solo 3, vieni pagato solo per quelle e si interrompe il rapporto. Tendenzialmente non ci sono grandi problemi, però è possibile che vengano inserite delle penali proprio se accade questo tipo di situazione. Sono casi specifici e devono essere valutati al momento".