Giorgia: “Donatella Rettore mi ha ferita, per me resta una dea”

A poche settimane dalla stroncatura ricevuta da Donatella Rettore, Giorgia replica con garbo. Intervistata dal Corriere della Sera, la cantante risponde all’ingenerosa descrizione che la collega ha fatto di lei, scegliendo però di non alimentare polemiche. Al contrario: sebbene ferita, Giorgia incassa e rivela che, nonostante le parole di Rettore, la sua stima nei suoi confronti è rimasta intatta.
Essere una copia di Whitney Houston? Ci metterei la firma! Certo, mi ha ferita, anche se so che non si può piacere a tutti. Di Donatella ho un bellissimo ricordo: mio papà faceva il cantante e, quando avevo 8 anni, mi ritrovai a una cena dove c’era anche lei. Ricordo questa ragazza bionda con le stelline appiccicate sugli occhi, passai la serata a guardarla come una dea. L’ho sempre adorata, quindi mi dispiace che lei non provi la stessa cosa. Però per me rimane la dea di quella sera.
Cosa aveva dichiarato Donatella Rettore
Rettore aveva duramente criticato Giorgia in un’intervista al Corriere nella quale le veniva chiesto quale collega ritenesse la più sopravvalutata nella musica italiana. “Giorgia”, aveva risposto senza esitazioni, “È sicuramente molto dotata, però non ha portato nulla di nuovo. È l’imitazione di Whitney Houston, nasce da lì. Bravissima, ma non originale”. Parole forti che trasmettono una chiara disistima professionale, a cui Giorgia ha scelto di non rispondere con altrettanta durezza.
Il botta e risposta con la madre di Giorgia
Alle dichiarazioni di Rettore aveva già replicato, con pacatezza, Elsa Giordano, madre di Giorgia Todrani. Su Instagram, aveva scritto: “A me non sembra che Giorgia sia la copia di Whitney Houston (come dice la Rettore), però comunque… si parla della Houston (e ho detto tutto). Auguri Donatella!!!!!”
Parole che avevano portato Donatella Rettore a intervenire ancora, con un lungo messaggio che, pur cercando di stemperare la tensione, conteneva nuove critiche:
Carissima mamma di Giorgia, tutto bene? Ricordo benissimo quando siamo venuti Claudio ed io a casa sua. Io stavo facendo la gavetta e andavo a fare i cori in sala di registrazione, e Claudio Rego faceva arrangiamenti per sbarcare il lunario. Scrivevamo canzoni e abbiamo anche scritto e arrangiato per July & Julie. Ricordo Giorgia quindicenne che mi guardava, i glitter fra i capelli, adolescente talentuosa e destinata al successo. La mia era una domanda: dov’è finita quell’artista tutta istinto e vocalità? Libera, viva, sorridente? “E poi”, “Come saprei”, ecc. Perché una signora artista di 54 anni ha bisogno di tutti questi avvocati? Non merito risposta forse? Voglio un bene dell’anima a Giorgia e siamo amiche. Non vedo l’ora di sentirla cantare libera, e lei sa bene cosa voglio dire. Ma forse il mio è solo uno sweet dreams. Auguri di ogni bene a lei e a tutta la sua family.