È morto Massimo Pacciani, batterista dei big della musica italiana: aveva suonato con Pausini, Raf e Fiorello

Il mondo della musica perde Massimo Pacciani, batterista e percussionista che negli anni aveva collaborato con alcuni dei nomi più noti del panorama musicale italiano. Pacciani era soprattutto un musicista da studio di registrazione e nella sua carriera aveva affiancato Laura Pausini, Raf, Irene Grandi, Fiorello, Michele Zarrillo, Antonello Venditti, Umberto Tozzi, Marco Masini, Paolo Vallesi e Ivana Spagna, oltre a molti altri. Non sono note, al momento, le cause della morte, ma dalle parole di Laura Pausini sui social si intuisce che possa essersi trattato di un avvenimento improvviso e inaspettato.
La carriera nella musica e nel mondo dello spettacolo
Non solo musica leggera: aveva firmato anche colonne sonore per il cinema, lavorando con registi come Gabriele Salvatores (tra cui Mediterraneo), Marco Risi, Giovanni Veronesi e Francesco Nuti. La sua esperienza lo aveva portato spesso anche in televisione: partecipò ai programmi di Fiorello e Gianni Morandi, prese parte a Sanremo Giovani e fu tra le voci e i musicisti della trasmissione radiofonica “W Radio2” con Fiorello e Marco Baldini. Era anche autore di un manuale per batteristi, “The Drumming Business for Leisure & Pleasure”, pubblicato con le edizioni Padequa.
Il ricordo degli artisti con cui ha lavorato
Sono diversi gli artisti che hanno voluto ricordare il suo operato attraverso parole di cordoglio sui social. Una delle prime è stata proprio Laura Pausini. Attraverso una story su Instagram, la cantante ha scritto: "Massimo, sei volato via così improvvisamente. Grazie per il tuo talento e la tua amicizia. Quanta musica abbiamo condiviso, e grazie per questa", le parole riferite al brano "Un'emergenza d'amore", che i due hanno realizzato e suonato insieme in occasione di molti concerti. Ma Pausini non è la sola ad averlo voluto ricordare: i messaggi più toccanti arrivano da chi come lui nutriva la passione per lo strumento della batteria. I pensieri nei suoi riguardi lo descrivono come un uomo per bene, un lavoratore che aveva fatto della sua passione, la musica, uno scopo di vita.
