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Clara: “Non credevo più nella mia musica, Mare fuori mi ha aiutata a cambiare idea”

Reduce dal festival di Sanremo, Clara Soccini, in arte Clara, ha pubblicato il primo album Primo ed è protagonista anche della quarta stagione di Mare Fuori.
A cura di Francesco Raiola
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Clara negli uffici di Fanpage (ph Francesco Galgano)
Clara negli uffici di Fanpage (ph Francesco Galgano)

Clara è l'ennesimo esempio di come il Festival di Sanremo sia importante indipendentemente dalla posizione finale. La cantante, protagonista anche delle ultime stagioni di Mare Fuori come Crazy J, infatti, è arrivata in ventiquattresima posizione – dopo aver vinto Sanremo Giovani – ma nelle settimane successive la sua Diamanti grezzi ha scalato la classifica di ascolto, migliorando quella posizione ed entrando nella top 15 Fimi delle canzoni più ascoltate, totalizzando oltre 11 milioni di stream, seconda canzone da solista alle spalle della sola Origami all'alba. Insomma, il bilancio è positivo e non solo per i numeri, ma anche per il ritorno di immagine che ne ha tratto, staccandosi ancora un po' dall'immagine della serie Rai e mettendo un faro sul suo primo amore, la musica. Con Clara Fanpage.it ha parlato dell'album Primo, di come è cambiata la vita in quest'anno, di Sanremo e, ovviamente, di come Mare Fuori le abbia regalato una seconda vita discografica.

Come sta andando questo post Sanremo?

Sanremo è stata l'esperienza più bella della mia vita, ma proprio a livello di affetto percepito dal pubblico, bisognava essere pronti a tutto, invece è andato tutto benissimo, è stato un periodo davvero bello anche l'album sta ricevendo tantissimo affetto, tantissimo sostegno. Prima di Origami nell'alba, prima di essere stata presa a Mare fuori, grazie a Ivan (Silvestrini, il regista, ndr), la mia musica non andava come volevo, non era un ottimo periodo sotto tanti punti di vista. Mi sono buttata in Mare fuori e Ivan mi ha spinto molto perché credeva nella mia musica e pensava che, essendo un personaggio musicale, Crazy J potesse aiutare anche me. E meno male che mi sono buttata! Da lì ho capito che buttarsi è quasi sempre giusto, ovviamente con un minimo di testa.

È stata la svolta, insomma.

Sicuramente è stato il momento di svolta: su Origami non avevo aspettative, e questa secondo me è stata la cosa che mi ha fatto vincere con me stessa, cioè se parti senza aspettative di base ti va quasi sempre bene, quindi quel momento ha segnato l'inizio della mia felicità, dello stare bene con me stessa dopo un periodo più difficile.

Stavi pensando di lasciare addirittura la musica?

No, lasciarla no perché sono giovanissima, va bene tutto ma non sono apocalittica, però la stavo accantonando un attimo. Ci sono tanti aspetti ma in qualche modo bisogna pure mantenersi: io avevo lasciato il lavoro per dedicarmi alla musica perché credevo fosse il momento giusto dopo una collaborazione con Nicola Siciliano, dopo un contratto discografico e invece non è andata come mi aspettavo. Ero molto triste con me stessa e le persone a me vicine erano preoccupante, mi vedevano molto triste. Meno male che non ho mollato perché, eccoci qua…

Diamanti Grezzi è la tua seconda canzone più ascoltata, da solista, a parte quella serale dopo Origami all'alba in dieci giorni, 15 giorni praticamente. Quindi insomma, questa cosa dà il senso di quanto Sanremo sia fondamentale anche per un'artista esordiente come te.

Sono molto felice che la mia canzone stia arrivando sempre di più, io guardavo Hannah Montana da piccola e sognavo di essere come lei.

Tu sei una cantautrice…

Sì, tranne che per un pezzo del mio disco: per la prima volta, infatti, ho provato – e posso dire di esserci riuscita perché la sento molto mia – a interpretare una canzone, "Aquiloni", perché fino a questo momento mi erano state proposte molte canzoni così belle, già scritte e già prodotte, in più trovo che fare l'interprete sia un livello anche quasi superiore perché è molto, molto difficile. Quando scrivi proprio tu, crei le linee melodiche, scrivi con altri autori, con produttori, ma quella cosa è tua, la interpreti ed è buona la prima perché sai quello di cui parli, sai cosa senti… Con Aquiloni è la prima volta che subito mi sono sentita a mio agio perché comunque è stata scritta da Leo Einaudi e Jacopo Rossetto e Leo è una persona con cui ho scritto molte canzoni e quindi era come se l'avessi scritta io, anche a livello di linee melodiche.

Com'è essere un'esordiente in questo mercato discografico? E quanto la fama di Mare fuori ti ha dato maggiore potere contrattuale?

Sicuramente Mare fuori è stato un palcoscenico enorme, è un po' come alcuni talent che ti danno tanto, per la propria musica e per se stessi. Non davo per scontato il passaggio da Clara che ha fatto Crazy J alla Clara che canta anche nella vita reale, invece è andata, sarà stata fortuna o non so cosa. All'inizio non avevo capito bene come funzionasse il mondo musicale, ora lo so bene, ma anche perché mi han dato l'opportunità di conoscere bene come funziona. Però difficoltà non ne ho avute, a volte la difficoltà è con me stessa e un po' con la società in cui siamo, sai viviamo molto velocemente, i numeri sono sempre fondamentali, è la realtà dei fatti, non sto dicendo che sia giusto o sbagliato però è così. Quello che tendo a dirmi è che io non voglio cambiare, a volte in modo quasi altezzoso mi sono impuntata molto su cosa voglio e su come voglio essere, ma non per altro, però penso che l'identità faccia vincere su tutto.

Boulevard è dedicata a tua madre, mi racconti un po' come i tuoi genitori hanno vissuto quest'anno insieme a te?

Tutta la mia famiglia è felicissima, mia mamma sa che da sempre questo è quello che voglio fare, poi mi ha visto anche avere quel momento di down, ha visto le mie incertezza economiche, perché io mi mantengo da sola da quando ho 16 anni e facevo tutt'altro lavoro, la modella. Quando ho scelto di lasciarlo per dedicarmi alla musica e firmare mia madre mi ha detto "Sei sicura? Guarda che è tosta" e io ho detto "Sì, ho messo via un po' di soldi, riesco a mantenermi", ma è stato molto difficile, non ho voluto mai farla preoccupare, mio fratello invece sa bene tutto, è stato difficile e quindi vedere adesso lei felice e tranquilla mi rende felice.

Ti chiedono di conoscere qualcuno?

Mia mamma mi ha chiesto – e non ce l'ho fatta perché ero timida – di salutare Loredana Bertè, che è un po' un mito per noi. (A Sanremo) è successo che mi metto in Van, dovevamo fare il green carpet, e vicino a me chi si siede? Loredana Bertè. Io ferma e zitta, c'era anche Emma Marrone, non sapevo cosa dire, menomale che lei fa: "Clara, ti conosco per la musica, ma hai fatto anche la serie!" (la imita con la voce, ndr) e io ho avuto quei dieci secondi in cui mi sono detta: "Glielo dici o non glielo dici che tua madre la saluta?" ma mi sono stata zitta, non ce l'ho fatta.

Clara in redazione a Fanpage (ph Francesco Galgano)
Clara in redazione a Fanpage (ph Francesco Galgano)

Su Instagram hai scritto che per alcuni aspetti ti rispecchi in Crazy J, in che cosa siete simili?

Sicuramente per la musica e poi io da ragazzina ero abbastanza tosta, già abbastanza difficile, a mia mamma ho dato molto filo da torcere e infatti le chiedo sempre scusa per questo, perché crescendo mi rendo conto che a volte sembravo troppo arrabbiata col mondo. Lei mi diceva: "Sembra quasi che odi me". Ovviamente io la amo, lei lo sa, è stata sempre presente, è una donna che mi ha salvato e cambiato la vita e me la cambia tuttora, però secondo me da piccini non capiamo tante cose, quindi ci arrabbiamo e non vogliamo nemmeno capirle, non abbiamo il coraggio di capirle, quindi sì, come Crazi J ero un pochino – non quanto lei – arrabbiata.

Crazy J lascia l’IPM e si trasferisce a San Vittore. Non trova, quindi, la strada giusta, anzi sembra perseverare nei suoi errori. Che idea ti sei fatta dell’epilogo del tuo personaggio? Perché per lei non c’era speranza di cambiare?

Secondo me Crazy J cambia, mentre la interpretavo… pensava quasi di fare una roba figa, di salvarsi e di salvare la musica, le sue canzoni. Mi è piaciuta molto l'uscita del mio personaggio e quando l'ho rivista mi sono messa a piangere perché mi ha ricordato l'inizio di quando sono entrata in Mare fuori e registravo la stagione in cui sono entrata ed ero una Clara persa in quel periodo e ora che mi sono ritrovata, vedermi uscire è un po' chiudere un capitolo bellissimo che mi ha cambiato completamente la vita e ha cambiato anche me stessa. Per questo ringrazio sempre Ivan Silvestrini perché mi ha fatto davvero credere tanto in me e nella mia musica mentre io non ci credevo più, quindi magari faranno un sequel con Crazy J, chissà.

Ma lì sul set c'è qualcuno che ti ha aiutata e accompagnata?

Io non sono un'attrice, mi son buttata in questa cosa ed è stato bellissimo. Mi piacerebbe approfondire la recitazione ovviamente, magari fare dei corsi, perché è molto bello e avere a fianco degli attori molto bravi, che lo fanno di professione, mi ha aiutato molto nelle scene: io ricordo che la prima scena che ho girato era con Chiattillo e Cardio Trap, Domenico e Nicolas, e gli chiesi: "Ragazzi, ma cosa bisogna fare?" perché non sapevo cosa fare, non avevo nemmeno delle battute, dovevo solo passare. Loro mi hanno detto "Tu vivitela, fai" e devo dirti che mi piace molto: ci sono delle scene in cui mi riguardo e sorrido perché dico "Cavolo" (ride, ndr), però è stato bello recitare con Chiara Iezzi, di Paola e Chiara, lei è bravissima, di una bravura assurda, poi ho avuto la fortuna di conoscere anche una donna molto bella, molto fragile ma molto forte allo stesso tempo.

Com'è l'idea di approcciare un tour?

Non lo so, però non vedo l'ora di fare i festival e i live, avere un album fuori lo sognavo da sempre. Già sto immaginando i movimenti da fare sul palco. Non vedo l'ora anche di vedere le facce delle persone, far conoscere la musica a chi non la conoscerà o cantarla con le persone, questo è quello che voglio. Un po' come a Sanremo, non voglio strafare, voglio portare me, la mia musica alle persone, senza spingermi a fare cose che si vede che sono too much, sono troppo e arrivare. Non so dove, ma arrivare.

Il calendario dei concerti di Clara

  • Domenica 17 marzo 2024 – Padova @ Hall
  • Mercoledì 20 marzo 2024 – Firenze @ Viper Theatre
  • Giovedì 21 marzo 2024 – Roma @ Largo Venue
  • Venerdì 22 marzo 2024 – Bardi @ Demodè Club
  • Domenica 24 marzo 2024 – Napoli @ Duel Club
  • Martedì 26 marzo – Milano @ Magazzini Generali

Con la partecipazione di Gaia Martino e Vincenzo Nasto

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