Cesare Cremonini a San Siro: “Non vi aspettate karaoke, non canto per fare cassa, sono ancora affamato”

Cesare Cremonini ha cominciato il suo tour negli stadi dal San Siro di Milano con il primo dei 13 concerti sold out con 550 mila biglietti venduti. Da mesi, ormai, è impossibile trovare biglietti e Milano ha dimostrato come Cremonini sia uno dei pochi a poter chiamare stadi veramente completamente esauriti. Con una scaletta che ha nell'ultimo album Alaska Baby – "nato da una crisi non di scrittura ma umana, personale" – il fulcro, Cremonini non lesina comunque sui suoi più grandi successi di questi anni, anche se, spiega ai giornalisti prima dello show: "Quello che desidero è che il pubblico che viene a vedermi provi l'idea di essere davanti a un artista che ancora si mette in gioco, affamato, che non è seduto sugli allori e quindi che scommette su qualcosa. Non sono nelle condizioni di fare i concerti per fare cassa (…), non è venuto ancora per me il momento di usare il mio repertorio per creare dei meravigliosi e festanti karaoke".
La dieta di Cremonini senza zuccheri, social e alcol
"Il mio compito come artista è trasformare le cose che mi accadono nella vita, quindi quelle più vere e più intime, in opere, in sogni e in visioni più grandi possibile – continua ancora il cantautore bolognese -. Cercherò di superare quello che ho fatto in passato, di continuare un percorso, di empatizzare al massimo l'equilibrio fra repertorio passato e presente, ma soprattutto, secondo me, l'idea di essere un artista dell'oggi". L'artista ha tenuto i fan incollati a uno spettacolo di oltre due ore e mezza – il più lungo della sua carriera -, per cui, ha spiegato, si è preparato con una dieta speciale: "‘Mi sono preparato al meglio per il tour, l'energia dei biglietti venduti mi ha responsabilizzato. Mi sono preparato sulle Dolomiti, la mia dieta è stata no sugar, no social e no alcol. Sono i veleni da togliere e sto arrivando bene".
La responsabilità del sold out

Se c'è una cosa che Cremonini sottolinea spesso nell'incontro coi giornalisti è questo momento di grazia in cui si sente: "Mi sono preparato al meglio per il tour, l'energia dei biglietti venduti mi ha responsabilizzato (…). La connessione con me stesso è profonda, intensa e dolorosa. Il mio compito è trasformare queste connessioni intime in visioni artistiche da proporre al pubblico" e parlando del rapporto col pubblico spiega: "Io non faccio compromessi, non ammetto il fatto di andare sul palco a recitare una parte, non ce la faccio. Questo mi spinge a portare in scena tanto di me", spiegando anche quanto abbia dovuto impegnarsi per questi concerti: "Dover studiare per uno show è una cosa che mi piace. Vocalmente amo questo tour, perché è difficile. E io amo le cose difficili".
Un tour che durerà due anni e mezzo
Quello cominciato a Milano è un tour che proseguirà per circa due anni e mezzo, e la seconda parte l'ha anche già annunciata, visto che mentre si appresta a esordire con il live25, ha annunciato già quattro date speciali per il 2026 quando si esibirà al Circo Massimo di Roma il 6 giugno, suonerà all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano il 10 giugno, per tornare all’Autodromo di Imola Enzo e Dino Ferrari il 13 giugno, e infine alla Visarno Arena di Firenze il 17 giugno. Con lui sul palco porterà ogni volta ospiti diversi, a Milano ci sono Elisa e Luca Carboni che lo seguirà anche in altre date: "Luca Carboni parteciperà a più concerti possibili, è molto felice ed emozionato. Io non vedo l'ora. Sicuramente farà San Siro e Bologna e poi al Circo Massimo ultima data quando ci sarà anche Lorenzo Jovanotti".