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Billy Joel cancella tutti i concerti fino al 2026 a causa di un disturbo cerebrale: “Sono molto dispiaciuto”

Billy Joel ha annunciato la cancellazione di tutti i concerti in programma a causa di una diagnosi di idrocefalo normoteso (NPH), una condizione neurologica che colpisce in particolare gli over 60. A comunicarlo è stato lo stesso artista 76enne attraverso un post su Instagram.
A cura di Sara Leombruno
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Billy Joel ha annunciato la cancellazione di tutti i concerti in programma a causa di una diagnosi di idrocefalo normoteso (NPH), una condizione neurologica che colpisce in particolare gli over 60. A comunicarlo è stato lo stesso artista 76enne attraverso un post su Instagram.

L'annuncio di Billy Joel

"La condizione è stata aggravata dalle recenti esibizioni dal vivo, provocando problemi all’udito, alla vista e all’equilibrio", si legge nella nota. "Su indicazione dei medici, Billy sta seguendo una terapia fisica specifica e gli è stato consigliato di sospendere le esibizioni durante il periodo di recupero. Billy è grato per le cure eccellenti che sta ricevendo ed è pienamente impegnato nel mettere la salute al primo posto". L’artista ha voluto poi rivolgersi direttamente al suo pubblico: "Sono molto dispiaciuto di deludere il nostro pubblico, vi ringrazio per la comprensione". La notizia è stata ripresa anche da Sting:

Il team del cantautore ha voluto anche voluto rassicurare i fan, dopo i centinaia di commenti ricevuti in pochi minuti a corredo del post pubblicato sul social: "Billy è grato per il supporto ricevuto in questo momento e guarda con speranza al giorno in cui potrà tornare di nuovo sul palco".

Cos'è l'idrocefalo normoteso

L’idrocefalo normoteso è una patologia caratterizzata da un accumulo anomalo di liquido cerebrospinale nei ventricoli cerebrali, che può causare difficoltà nel camminare, disturbi cognitivi e perdita del controllo della vescica. Spesso viene scambiata per Alzheimer o Parkinson, come sottolinea l’Alzheimer’s Association. La cancellazione riguarda 17 date previste tra Nord America e Regno Unito. Il tour sarebbe dovuto seguire la storica residency al Madison Square Garden di New York, durata nove anni: 150 concerti, uno al mese, tutti sold out dal gennaio 2014.

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