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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Cucchi, indagati altri quattro carabinieri per lesioni gravi e falsa testimonianza

Sale dunque a cinque il numero dei militari dell’Arma finiti sotto inchiesta a Roma per il caso del geometra trentenne morto il 22 ottobre del 2009 a sei giorni dall’arresto per droga.
A cura di Biagio Chiariello
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Novità nell'inchiesta della procura di Roma che indaga sulla morte di Stefano Cucchi, il ragazzo deceduto il 22 ottobre del 2009 a sei giorni da un arresto per droga. Altri quattro carabinieri sono indagati nell'ambito dell'inchiesta della magistratura capitolina. Tre sono accusati di lesioni aggravate. Il quarto è iscritto per falsa testimonianza- Stessa ipotesi di reati per la quale è iscritto da tempo l’allora vice comandante della stazione di Tor Sapienza, già indagato da tempo. Per quanto riguarda la prima accusa, il riferimento e ai tre militari dell’Arma che parteciparono alla perquisizione in casa Cucchi ed al trasferimento di questi nella caserma Appia.

"Ho piena fiducia nel procuratore Pignatone e nel Pm Musarò. Sono convinta che loro sanno chi sono i responsabili della morte di mio fratello". Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, commenta così all'AGI la notizia dei carabinieri indagati. "Tra qualche giorno – spiega Ilaria – sarebbe scattata la prescrizione. Non solo, tra 9 giorni è l'anniversario della morte di Stefano, e io sono sempre più convinta che le cose non accadono mai per caso…".

"Come avevamo detto fin da subito, la procura di Roma è andata ben oltre il primo contributo alle indagini che noi abbiamo dato – ha commentato Fabio Anselmo, l'avvocato della famiglia Cucchi – Questi successivi passi confermano quanto da noi detto al trapelare delle prime indiscrezioni. Ora abbiamo altri indagati e tra di essi alcuni sono accusati di lesioni dolose aggravate. Loro ma non solo sono i veri responsabili della morte di Stefano. Questa contestazione, che riteniamo essere provvisoria, interromperà la prescrizione. Ma, lo ribadiamo con forza e lo stiamo provando, senza quel o quei pestaggi Stefano sarebbe ancora vivo. Questo è certo ed ormai tutti lo hanno capito".

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